LA RECENSIONE
Rocketman: dopo il biopic
su Freddie Mercury
arriva quello su Elton John

Per gli appassionati di cinema, la recensione di Giuseppe Di Stefano

di Giuseppe di Stefano

Rocketman è il biopic musicale che racconta i primi quattro decenni della vita di Elton John. Lo fa, però, in modo diverso dai canoni del suo genere perché Dexter Fletcher ha trasformato la pellicola in una turbolenta fantasia rock dove le canzoni esplodono dallo schermo, il ritmo del film si muove con uno slancio esilarante e, con esso, anche le emozioni. Certo, i puristi di Elton John passeranno non poche ore a sottolineare i difetti nella cronologia e le libertà prese rispetto agli eventi della vita reale, ma almeno lo faranno ballando al tempo delle sue musiche.

Come alcuni di voi già sapranno, il regista Dexter Fletcher è stato chiamato all’ultimo momento per aiutare a concludere il biopic sui Queen ma, mentre ci sono alcuni superficiali paralleli, si può dire che abbia tenuto buona parte del meglio per questo su Elton John (qui interpretato perlopiù da Taron Egerton). È da riconoscergli infatti che ogni pensiero su Bohemian Rhapsody svanisce dopo i primi minuti: fin dall’esplosione iniziale di “The Bitch is Back”, il film è pieno di coreografie vividamente messe in scena. Deve essere sembrato matto, visto sulla pagina di sceneggiatura, ma in qualche modo sullo schermo è una rappresentazione perfetta dello stile di vita di Elton John. Il film non evita infatti di dipingere le sue abitudini edonistiche con tonalità audaci e classificate. Ma anche nelle vicende meno piacevoli, come le dipendenze, Fletcher sfida l’idea che questi argomenti debbano essere presentati cupamente, trovando l’effervescenza e il calore ovunque.

Freddie Mercury ed Elton John erano dei maestri di auto-invenzione che celebravano l’amore e il piacere anche quando mascheravano il loro cuore spezzato. Rocketman ci mostra un artista che cerca l’amore e che raramente lo trova: il film traccia le linee di un sentimento precoce e non corrisposto per Bernie Taupin (molto ben interpretato da Jamie Bell), paroliere di lunga data di Elton. Inoltre, scandaglia le profondità della fissazione appassionata che John aveva per il sul suo ex manager John Reid (Richard Madden), con il quale lo vedremo condividere persino una fitta scena di sesso, che di certo non si perde in timidezza. E ci appare quasi come un controsenso, questa sequenza. Un elemento progressivo in una corsa tutta retrò.


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