Sgominata la ‘banda del foro’,
i carabinieri scovano anche l’ex ‘entraineuse’:
il covo a Porto Sant’Elpidio

FERMO - Avevano il covo a Porto Sant'Elpidio. Nel Fermano hanno colpito a Grottazzolina, Monte Urano e Monte San Pietrangeli. Già intercettati a Porto Sant'Elpidio e Sant'Elpidio a Mare per il furto di due auto, a Grottazzolina e Pollenza

Sgominata la ‘banda del foro’. Così infatti gli inquirenti l’avevano ribattezzata. Si tratta, o meglio si trattava, di un gruppo composto da quattro albanesi dediti a furti in appartamento. Con un modus operandi ‘caratteristico’: realizzavano un foro in un infisso, aprivano la finestra. E una volta dentro il gioco era fatto. 

Ma andiamo per ordine. Ieri sera infatti è stata acciuffato anche l’ultimo ‘elemento’ riconducibile alla banda, una donna. Una primula rossa. 

“Nella serata di ieri – confermano i carabinieri di Fermo – si è conclusa la caccia alla donna che ha visto impegnati per due giorni i carabinieri del nucleo investigativo del Reparto Operativo del comando provinciale di Fermo e della sezione operativa della compagnia di Fermo, assieme ai militari della compagnia di Cerreto Sannita con il sostegno della compagnia di Civitanova Marche.
I carabinieri della compagnia di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, assieme al personale della squadra mobile di Benevento e dell’Arma, al termine di una articolata attività di indagine svolta per una serie di furti e rapine commesse nel territorio marchigiano, hanno ottenuto un provvedimento di custodia cautelare nei confronti delle 5 persone ritenute responsabili, emessa dal Gip del tribunale di Fermo.
Dopo le misure restrittive eseguite nel territorio campano, dovendo dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della donna, un’albanese di circa 30 anni, in passato entraineuse nei night club, nei cui confronti pendono le accuse di concorso con gli altri in una serie di furti commessi nel maggio del 2018 nei territori delle province di Fermo, Ascoli Piceno e  Macerata, sono state intraprese serrate ricerche finalizzate alla sua individuazione, considerato che, nonostante mantenesse la sua residenza a Porto Sant’Elpidio, di fatto è da tempo senza una fissa dimora.


Dopo due giorni di estenuanti ricerche, l’impegno dei militari è stato ripagato con la localizzazione della responsabile per le vie del centro di Civitanova Marche, dove è stata riconosciuta e bloccata da una delle squadre che stavano battendo il territorio costiero.
L’attività di indagine è partita nel mese di maggio 2018, quando i carabinieri della compagnia di Fermo e della sezione di polizia giudiziaria dell’Arma, alla Procura di Fermo, percorrendo un filone di indagine intrapreso dai colleghi partenopei, avevano individuato la banda soprannominata ‘del buco’, così definita per la particolare tecnica adoperata dagli autori, provvedendo, nella giornata del 24 maggio 2018, tra Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare, a bloccare i malfattori e recuperando una Fiat Uno e una Seat Ibiza oggetto di furto a Grottazzolina e a Pollenza, 1.400 euro in contanti e diversi monili in oro, provento di furto in alcune abitazioni. Ulteriore denaro contante per una cospicua somma è stato poi rinvenuto all’interno del covo utilizzato dalla banda, un appartamento preso in affitto in Porto Sant’Elpidio e nella disponibilità della donna che assisteva gli altri componenti del gruppo e con i quali collaborava fattivamente nell’esecuzione dei furti. In quella circostanza, non sussistendo la flagranza di reato, tutti sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Fermo
Dalla ricostruzione eseguita dagli inquirenti, la donna avrebbe preso parte a più episodi commessi ai danni di abitazioni e esercizi commerciali a Monte Urano, Monte San Pietrangeli, Grottazzolina, San Benedetto del Tronto, Monte San Giusto, Monteprandone e Pollenza, tutti commessi nel mese di maggio 2018, in virtù dei quali nei suoi confronti è stata spiccata la misura.
Dopo le formalità di rito, nel corso della nottata, la donna è stata associata presso la casa circondariale di Pesaro a disposizione della competente autorità giudiziaria”

 

Un’articolata indagine, dunque, andata a buon fine, sviluppatasi tra la Campania e il Fermano. “Dalle prime luci dell’alba fino alla tarda serata di ieri, personale della squadra mobile di Benevento e della compagnia carabinieri di Cerreto Sannita – la nota della questura e del comando provinciale dei carabinieri di Benevento – ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura della Repubblica di Fermo, che aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di tre cittadini di nazionalità albanese e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico di un quarto soggetto della stessa etnia.

Gli uffici investigativi operanti hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza sul loro coinvolgimento in numerosi episodi di furto in abitazioni ed esercizi commerciali nella provincia di Fermo ed in quelle di Ascoli Piceno, Macerata e Caserta, commessi tra il maggio ed il giugno 2018. L’attività d’indagine congiunta, coordinata originariamente dalla Procura di Benevento e poi da quella di Fermo, aveva preso origine da una rapina consumata il 28 febbraio 2018 ad Amorosi, in provincia di Benevento, all’interno dell’abitazione di un medico. In quell’occasione quattro individui con i volti travisati, armati di pistola e machete, avevano ferito il cognato della vittima, colpendolo con calci e pugni, e trafugando poi alcune centinaia di euro.

I primi tre indagati erano stati tratti in arresto, in momenti diversi e sempre attraverso indagini congiunte, anche per una seconda rapina in abitazione, consumata a Traversetolo  il 2 giugno 2018, ai danni di una giovane donna. Nel corso di quell’episodio criminoso erano stati asportati oltre 20.000 euro e monili di valore ma senza conseguenze per le persone.

Durante l’attività d’indagine, svolta anche con la collaborazione delle squadre mobili di Ascoli Piceno, Parma e Fermo e del comando provinciale di Fermo e di quello di Parma, era stata formulata richiesta di misura anche nei confronti di un’ulteriore donna, compartecipe in alcuni episodi criminosi. Uno degli indagati è stato rintracciato all’alba nella zona di Caivano, ad altri due i provvedimenti sono stati notificati presso le case circondariali di Benevento e Parma, mentre la donna destinataria della misura della custodia cautelare in carcere, è stata tratta in arresto – come specificato dai carabinieri di Fermo – nella zona di Civitanova Marche, al termine di un’estenuante attività finalizzata al rintraccio. Il particolare modus operandi dei malviventi era caratterizzato dalla cosiddetta tecnica del foro, che consisteva nel praticare dei fori sugli infissi con trapani a mano, per poi inserirvi congegni metallici destinati ad aprire dall’interno le finestre.

 

 


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