di Giuseppe Di Stefano
A poco più di due mesi dall’uscita di Dumbo, la Disney ci presenta un altro dei suoi live-action basati sui grandi classici, dando vita ai personaggi protagonisti dell’infanzia di moltissimi di noi. Aladdin, a differenza di Dumbo, è una fedele rivisitazione del film originale, mantenendo la trama intatta, oltre che le grandi musiche di Alan Menken, Howard Ashman e Tim Rice.
Nel caso lo aveste dimenticato, Aladdin (Mena Masoud) è uno dei tanti cittadini poveri del regno di Agrabah. Sopravvive rubando cibo e dandone tanto ai bambini affamati. Mentre girovaga per la città, Aladdin si imbatte nella principessa Jasmine (Naomi Scott) travestita da persona comune per osservare la città su cui governa suo padre. Dal loro incontro, scocca la scintilla, alimentata anche dall’inseguimento che i due subiscono per le strade della città. Questo momento ha molto l’aspetto di un cartone animato, grazie al modo in cui il regista Guy Ritchie ha accelerato l’azione. Nel frattempo, Jafar (Marwan Kenzari) sta attivamente cercando di prendere il potere sul regno del buon Sultano (Navid Negahban). È il suo consigliere, ma non si accontenta, perciò ha bisogno di una lampada magica nascosta all’interno di una caverna in cui solo Aladdin può entrare. Da qui a poco vedremo entrare in scena (ad eccezione del brano cantato nell’introduzione) il genio della lampada, splendidamente interpretato da Will Smith.
Francamente trovo difficile guardare Aladdin e non pensare all’originale. Ciò che lo ha reso un grande classico sono stati la musica e, naturalmente, Robin Williams (che interpretava il genio) con le sue improvvisazioni, in qualche modo attuali ancora oggi. Nel complesso, l’adattamento di Ritchie fa saggiamente poco, se non aggiungere carne e ossa a quella che è sempre stata una delle storie più forti della Disney. Perciò probabilmente questo è tutto ciò che qualcuno potrebbe volere da un nuovo Aladdin: non “un mondo completamente nuovo”, ma quello vecchio, leggermente aggiornato.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati