di Andrea Braconi
La musica, spesso, può rimanere soltanto un sogno. Perché la vita ti porta a fare altre scelte, a volte dettate dalla quotidianità e senza la possibilità di guardare oltre, specie quando si è giovani e spensierati. E così, a distanza di diverse decadi, Manlio De Robertis ha deciso di fare un passo indietro, anzi, in avanti. Mettendo a disposizione del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo la somma di 1.500 euro, infatti, ha permesso da un lato a 3 studenti di ricevere 350 euro cadauno, dall’altro di donare altri 100 euro ad una ex allieva non vedente diplomata in pianoforte, oggi impegnata a seguire un’altra giovane musicista, anch’essa disabile.
“Quello di De Robertis è un importante gesto nei confronti del Conservatorio e dei suoi studenti – ha sottolineato il presidente Carlo Verducci – mettendo a disposizione una cifra significativa per attivare 4 borse di studio, assegnate a studenti con criteri del merito e della situazione economica della famiglia. La commissione, quindi, ha fatto le proprie scelte sulla base della media ponderata degli esami. Inoltre, si è pensato di dare un riconoscimento ad una studentessa per la sua grandissima umanità e per il fatto che aiuta un’altra persona a frequentare i nostri corsi”.
Il modo migliore e ad alto contenuto simbolico, secondo Verducci, per aprire una stagione estiva che vedrà i giovani talenti del Conservatorio cimentarsi in diverse performance nel Fermano. “La nostra realtà rappresenta un’eccellenza e il fatto che questo sia riconosciuto ci fa molto piacere” ha aggiunto.
Un ringraziamento è giunto anche dal direttore Nicola Verzina. “È un fatto che collega ancora di più il Conservatorio al territorio. Abbiamo fatto un bando, fissando prima un requisito di accesso che è quello del reddito e poi quello del merito scolastico, poi abbiamo individuato i 4 studenti che usufruiranno delle borse. La consegna avverrà in occasione di una cerimonia pubblica che si terrà la prossima settimana, precisamente mercoledì 19 giugno in Auditorium a partire dalle ore 17.30, con l’aggiunta di un piccolo intervento musicale”.
“Si tratta di una mia iniziativa personale – ha precisato De Robertis, ragioniere residente a Porto San Giorgio – e non c’è un’azienda dietro. Questa decisione è nata dal rimorso di non aver studiato musica. Da piccolo sono stato travolto dalla quotidianità del calcio, ma nel corso della vita ho scoperto quanto avevo perso, perché nessun amico ti può essere più fedele della musica. Spero di poter coinvolgere anche mio figlio per il prossimo anno, ma intanto iniziamo con una carezza a 4 ragazzi. La musica è un linguaggio universale attraverso il quale si può parlare con tutti ed è fondamentale, specie in questi tempi difficili”.
Pur continuando nel suo piccolo a praticare questa amata disciplina (“Avevo un complessino negli anni ’60 in Valtenna” ha ricordato), De Robertis ha voluto fare questa donazione anche per dare un piccolo segnale. “Non sono un ricco facoltoso, sono una persona normale, ma mi sembra strano che un territorio sano come il nostro non veda iniziative come queste, come invece accade altrove”.
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