di Marco Pagliariccio
L’unione fa la forza. E dall’unione di Lions Club Fermo-Porto San Giorgio e Rotary Club di Montegranaro è nata la nuova sala multimediale a servizio dell’hospice “La Farfalla”. Il progetto di raccogliere i cinquemila euro necessari tramite un concerto organizzato dall’associazione Amici della Musica ha centrato l’obiettivo e il nuovo spazio al terzo piano dell’ospedale cittadino è stato inaugurato questa mattina. La sala è stata attrezzata con arredamenti, videoproiettore, collegamento internet, schermo motorizzato, una quarantina di posti seduti, un impianto audio e pure un angolo di culto con i volumi di tutte le principali religioni. «E’ un percorso che è giunto a compimento grazie ad una sinergia ad ampio raggio», ha confermato Dante Vecchiola, presidente del Lions Club, catalizzatore dell’iniziativa insieme al Rotary veregrense che ha visto però al suo fianco anche imprese private come Fondazione Carifermo (presente con il presidente Alberto Palma), Finproject e Sgm. «Un percorso unitario nato in maniera semplice e proseguito in perfetta sintonia – fa eco il presidente del Rotary Giuseppe Corvari – insieme siamo riusciti a fare quello che non avremmo potuto completare da soli».
La mattinata nella gremita nuova sala multimediale è stata allietata dalla musica del giovanissimo studente del Conservatorio di Fermo Luca Gramegna Tota (figlio del vicesindaco di Porto San Giorgio Francesco) ad alternarsi con racconti scritti da familiari di pazienti transitati negli anni dall’hospice ed entrati quindi in contatto con la realtà dell’associazione L’Abbraccio, guidata dal responsabile di reparto Romeo Bascioni e dalla coordinatrice Maria Rosaria Borriello in stretta sinergia con il primario di oncologia di Fermo Renato Bisonni. «Vogliamo spingere sul concetto di contaminazione – ha spiegato il presidente dell’associazione che lavora all’interno della struttura Luciano Pini – ogni occasione deve essere buona per parlare di hospice, dei suoi servizi, dei suoi progetti. Abbiamo avviato un progetto con dei bambini di 5 anni, abbiamo chiesto loro cosa pensano serva ad un malato per farlo stare meglio. Nessuno ci ha parlato di medicine, tutti di relazioni ed affetto. Senza prescindere dalla parte medica che è fondamentale, noi ci occupiamo proprio di quest’ultima».
Anche il sindaco Ediana Mancini, con al fianco gli assessori Beverati e Ubaldi e la consigliera Falcon, ha promesso sempre maggiore attenzione per la struttura, che di recente si è “colorata” grazie ai murales realizzati da Claudio Pasquini su iniziativa del Club Inner Wheel. «L’hospice non è solo il luogo del malato, ma anche e soprattutto delle famiglie – ha ricordato il primo cittadino – il nostro impegno sarà quello di fare sempre maggiore informazione: è inaccettabile che ci sia gente che non conosce l’esistenza di questa struttura. Un po’ è colpa nostra, ma auspichiamo ci aiutino in questo anche i medici di base».
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