“Sbloccare le aree di via Marche”
Pressing sulla Regione

PORTO SAN GIORGIO - Quale futuro per le aree a nord del lungomare? Qualche esponente della maggioranza chiede di riprendere in mano la questione e tornare ad Ancona per rivedere riconsiderare i vincoli.

di Sandro Renzi

“Sarebbe il caso di lasciare accesi i riflettori sulle aree e nord del lungomare”. Non è la minoranza a sollecitare l’Amministrazione Loira, ma qualche esponente della sua stessa maggioranza. I vincoli imposti dalla Regione Marche sono stringenti e prevedono che in quegli spazi, peraltro molto strategici, possano trovare posto solo infrastrutture legate al tempo libero ed allo sport. Per inteso, niente palazzetti o stadi, tanto meno palazzine o ville. Magari qualche spogliatoio o qualche bungalow a due passi dal mare e per il resto nulla che possa minimante “ledere” le pupille di un turista o di un ambientalista. E così quegli ettari di terreno, qualche volta adibiti a parcheggio estivo ed in passato a location circensi, fanno bella mostra di sé ormai da decenni “ammantati” da una coltre verde che rende suggestivo il panorama. Salvo poi girare lo sguardo di 90° e trovarsi a tu per tu con il “grattacielo” (che peraltro con i tradizionali grattacieli non ha nulla a che vedere visto che è alto appena 13 piani) o con la ferrovia o ancora il sottopasso di via Marche. Sia ben chiaro. La cementificazione tout court è sempre da osteggiare, ma quella terra, neanche coltivata, a ridosso del lungomare, non è certo uno dei migliori biglietti da visita per la città. Le aree sono sotto vincolo di tutela legato al litorale marino e, salvo qualche “lieve apertura meramente verbale” come ha rimarcato anche l’assessore all’urbanistica, Massimo Silvestrini, “da parte della Regione”, non si è mai approdati a nulla di concreto. Anche se, sembra di capire, di tentativi ne sono stati fatti.

Le norme non consentono di farci grandi opere, e potremmo essere tutti d’accordo. I privati dal canto loro hanno le mani legate. Escludendo allora qualsiasi forma di edificazione a mattoni, resta come possibilità quella di un parcheggio attrezzato o magari di un campeggio con bungalow temporanei, legato proprio all’estate, e di cui Porto San Giorgio è sprovvista. “Il Comune pianifica in funzione di quello che le norme consentono e sei i proprietari vogliono attuare quella pianificazione possono farlo” chiarisce ancora Silvestrini. Di certo, dando uno sguardo anche al programma amministrativo di questa Amministrazione, un paragrafo è stato dedicato alle aree a nord. “Fermo restando tutti i vigenti vincoli del Prar, è da affrontare la definitiva destinazione delle aree verdi situate a nord -si legge- attualmente destinate dal Prg a strutture ludico sportive, ma di fatto del tutto inutilizzate”. Nelle intenzioni del centrosinistra questo terreni “potrebbero costituire un’area di rilevante importanza turistico-ricettiva per la città, in considerazione dell’attuale limitata disponibilità di strutture destinate all’accoglienza”. L’impegno rimarcato nel programma elettorale era quello di aprire un confronto con la Regione per riconsiderare il vincolo paesaggistico dando atto “della quasi completa edificazione delle aree prospicenti il lungomare”. Adesso qualche voce, anche interna al Pd, sollecita sindaco ed assessore a far valere le proprie ragioni ad Ancona. Nel frattempo l’idea di un campeggio, se praticabile tecnicamente e con l’avvallo della proprietà, non sarebbe proprio da scartare.

 

 


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