Selfie, gossip e la politica degli scacchi:
da Calcinaro a Cesetti (passando per la Lega)
Fermo guarda al 2020

IL PUNTO - Continuano i rumors su frizioni nella maggioranza, su probabili candidati dell'opposizione e su presunte alleanze. Ripercorriamo passato e presente, guardando anche alle mosse a livello nazionale

di Andrea Braconi

Calcinaro correrà da solo, Trasatti farà il vice di Cesetti, Rocchi guiderà la Lega. La battuta – perché di battuta si tratta – è di un fermano vicino alla maggioranza e che la politica la mastica da molto tempo. Ma di sicuro le indiscrezioni delle ultime ore hanno accesso i riflettori sulla prossima tornata elettorale, programmata per la primavera 2020.

Proprio lo stesso sindaco, ai microfoni di Radio Fermo Uno, lo scorso 7 giugno (LEGGI QUI) aveva già fatto capire le sue intenzioni, con un invito a riporre le tessere di partito in un cassetto e correre verso un obiettivo comune. Tradotto: non pensate neanche ad utilizzare i vostri simboli, la mia coalizione era e resta civica.

In queste tre settimane non sono mancati rumors su possibili frizioni con il suo vice Francesco Trasatti, smentite da Calcinaro con un semplice post corredato di selfie con l’assessore alla Cultura: “La ‘solita’ politica ci ha provato: passando notizie clamorosamente sbagliate. Con Francesco, e Mauro (si era parlato anche di problemi con Torresi, ndr), pur con caratteri e storie molto diverse, riusciamo ad intenderci a volo, a non contare assenze o presenze in momenti pubblici, a superare ogni confronto pochi minuti dopo, a non confrontarci in ‘visibilità’. Perché? Perché pensiamo a lavorare solo per questa città. Capisco che per qualcuno, magari abituato a lavorare prima per la politica e poi per Fermo, il nostro fare può essere incomprensibile. Ma, se ne faccia una ragione, è così… e continuerà ad esserlo se i fermani lo riterranno. Ed io continuerò a saltare le conferenze stampa”.

E nella comunicazione del 5.0 (oramai le definizioni corrono più veloci dei nostri tasti) mai messaggio fu più esplicito, dentro e fuori quel gruppo che nel 2015 lo aveva portato a conquistare la guida del Comune capoluogo.

Sul fronte della minoranza, già prima delle politiche del marzo 2019, all’interno di un Pd ancora in cerca di una figura chiave per tentare il colpaccio, qualcuno si spingeva oltre: “Calcinaro prima o poi dovrà decidere cosa farà da grande” era la considerazione più o meno ricorrente, quasi a voler tentare qualcosa di più di un approccio verso il sindaco in carica. E qui, come all’interno di una partita a scacchi, si ritorna a Cesetti, lo stesso che nel 2015 era dato come sicuro candidato sindaco del Pd ma che poi, non avendo trovato garanzie su un appoggio da parte della banda Calcinaro (che aveva comunque deciso di tentare il tutto per tutto, senza alleanza alcuna) si giocò la sua mossa alle Regionali, riuscendo a fare scacco matto a Giacinti e venendo poi scelto – da primo degli eletti – assessore nella giunta Ceriscioli. Partendo dal presupposto che politica e matematica non vanno assolutamente d’accordo, resta difficile capire come lo stesso Cesetti, 5 anni dopo e con un Calcinaro a livelli di popolarità come mai nessun sindaco prima, rinunci ad un’eventuale riconferma in Regione per una sfida al limite dell’impossibile.

In questo scenario c’è anche una Lega dirompente sul piano nazionale, ma meno efficace (almeno stando ai recenti risultati delle Amministrative) nello spingere i propri candidati sindaco o nel supportare figure terze. Certo è che per un partito oggi dato oltre il 35%, con un leader carismatico come Salvini che continua le sue manovre sia per distanziare ulteriormente il Movimento 5 Stelle dal proprio elettorato, sia per erodere ancora più consensi a Forza Italia, il percorso che si pone davanti è alquanto tortuoso: puntare, sempre per rimanere a Fermo, ad un proprio leader capace di sbaragliare il campo oppure spogliarsi del simbolo e “civicizzarsi” per salire sul cavallo dato per vincente?

Siamo solo all’inizio e qualsiasi considerazione sin qui fatta potrebbe venire clamorosamente rovesciata da incontri casuali, e l’estate, tra Feste de L’Unità e cene mondane di occasioni ne regala in continuazione, o da veri e propri terremoti politico/istituzionali sulla tratta Roma-Milano. Di gossip, al momento si tratta, e di gossip al momento si scrive. Basta solo avere pazienza, tra un selfie e l’altro.

«Via le tessere di partito» Calcinaro corre per la riconferma con il suo progetto civico


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