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La Festa della Guardia di Finanza
“A Fermo scritta una pagina indelebile”
L’addio del colonnello Rizzo
(Foto e Video)

FERMO - Le celebrazioni per il 245° anno dalla fondazione del Corpo, svoltesi all'interno della caserma “Ten. M.B.V.M. Livio Rivosecchi”. Presenti numerose autorità civili e militari del territorio

di Andrea Braconi

foto e video di Simone Corazza

Una storia di quasi due secoli e mezzo, quella della Guardia di Finanza, dentro la quale recentemente è andata ad incastonarsi quella del Comando provinciale di Fermo, istituito nel luglio 2018 e che ha visto la creazione di ben tre reparti. Una prova superata brillantemente – come ha ricordato il comandante Domenico Rizzo in occasione delle celebrazioni per il 245° anno dalla fondazione del Corpo, svoltesi all’interno della caserma “Ten. M.B.V.M. Livio Rivosecchi” – con le Fiamme Gialle fermane che sono state capaci di “scrivere con inchiostro indelebile una pagina indimenticabile”.

Nel corso del suo intervento, il comandante Rizzo un ringraziamento particolare lo ha rivolto al prefetto Vincenza Filippi, così come al presidente del Tribunale e al procuratore della Repubblica (rappresentanti dai loro colleghi), al comandante provinciale dei Carabinieri Antonio Marinucci e al questore Luciano Soricelli. “Organismi con i quali ogni giorno condividiamo difficoltà e pericoli nel comune intento di tutelare la legalità e garantire un’ordinata, civile e libera convivenza” ha tenuto a precisare, salutando anche i diversi sindaci presenti, tra i quali il primo cittadino del capoluogo Paolo Calcinaro.

Il colonnello tra qualche giorno lascerà il suo incarico, ma ha voluto ringraziare il territorio (“che tanto mi ha dato”) in tutte le sue articolazioni. “Rimarranno scolpiti nella mia memoria i volti di ognuno di voi, il garbo e la laboriosità della gente marchigiana, la cortesia e la vicinanza di tutti i rappresentanti di tutte le istituzioni e, aggiungo, anche la simpatia personale”.

E quella fermana resta una provincia in cui la Guardia di Finanza continua a svolgere con profitto e professionalità il proprio lavoro. “Questa è l’occasione favorevole per operare una riflessione sugli obiettivi conseguiti dal comando provinciale di Fermo, tramite i propri reparti sul territorio, il Nucleo di Polizia finanziaria e il Gruppo, e sugli eventi che ci hanno visto protagonisti. L’istituzione del Comando provinciale lo scorso anno ha sicuramente messo a dura prova l’efficacia e l’efficienza della nostra azione, ma la prova è stata superata e pure brillantemente, come testimoniano gli eccellenti risultati raggiunti in qualsiasi settore e servizio ci siamo impegnati”.

Certamente il passaggio da una dimensione subprovinciale ad una provinciale è costato molta fatica. “Ma la tenacia e la voglia di farsi trovare pronti a sempre nuove sfide, e i traguardi impensabili ma raggiunti dopo appena un anno di vita, mi consentono di veicolare il mio ringraziamento e il mio senso di profonda stima agli ufficiali e a tutti i militari, la nostra più cara e preziosa risorsa”.

L’abnegazione degli uomini, la loro dedizione al servizio, l’encomiabile professionalità, il profondo senso del dovere e anche il sacrificio delle famiglie hanno consentito, secondo Rizzo, di raggiungere grandi obiettivi sotto il profilo sia professionale che umano.

Ma non c’è solo questo, ha aggiunto. “È indubitabile che esista nella società odierna una fondamentale esigenza della collettività di tutelare la legalità economico finanziaria, esigenza che cresce di pari passo con l’aumentare della complessità e della quantità delle relazioni economiche che si sviluppano nel contesto sociale. La capacità di far rispettare le regole in questo settore è d’altronde un importanti indicatore per misurare il livello di civiltà e il grado di efficienza di un Paese moderno, in quanto contribuisce in modo significativo a garantire la qualità della vita dei cittadini e nella prospettiva della globalizzazione della nostra epoca costituisce uno dei criteri fondamentali per valutarne l’attrattività per gli investimenti e gli affari, e quindi le sue possibilità di sviluppo”.

La sicurezza economico finanziaria resta però ancora un concetto non completamente percepito nella sua complessità. E questo, ha sottolineato il colonnello, avviene sia per la difficoltà di approccio alla materia, sia per un ritardo di cultura economica nel sistema Italia. “È assolutamente percettibile come sussiste una forte domanda di legalità, da parte di tanti cittadini, da sostenere e difendere non solo come contribuenti ma anche come titolari di attività di impresa sane, fonti di ricchezza da tutelare per lo sviluppo e il continuo progresso dell’economia legale e del lavoro regolare nel Paese. Ed è qui che la Guardia di Finanza è pronta a dare risposte, affinché l’opinione pubblica sia istintivamente portata a riconoscere le Fiamme Gialle per quello che realmente rappresentano: un’istituzione moderna e un corpo speciale di polizia molto professionale, in cui identificare il baluardo posto a salvaguardia della sicurezza economico finanziaria dell’Italia”.

E con fatti e azioni costanti a questa attività hanno contribuito anche i finanziari operanti nella provincia di Fermo: dalla lotta all’evasione fiscale a quella agli sprechi e alle frodi nella spesa pubblica; dalla lotta al finanziamento al terrorismo e alla criminalità organizzata alla lotta alle contraffazioni; dal contrasto agli scandali finanziari alle speculazioni che incidono sui consumatori.

“Nel nostro piccolo la nostra azione e il nostro slancio professionale ambiscono a costituire una risposta a questa diffusa domanda di legalità. E noi siamo al servizio della gente, di coloro i quali sono senza ombra di dubbio i nostri datori di lavoro”.

Un grazie, particolarmente sentito, Rizzo lo ha tributato a ufficiali, ispettori, sovrintendenti, appuntati e finanzieri in servizio a Fermo. “Persone che hanno offerto costante disponibilità e assoluto valore, tutti elementi che mi consentono di sentirmi orgoglioso di essere il loro comandante. L’invito è di continuare su questa strada, solo così si potranno superare difficoltà di ogni natura, raggiungere risultati sempre più elevati ed ottenere quelle soddisfazioni che assolutamente meritate”.

I MESSAGGI

“La salvaguardia della legalità nelle attività economiche, nella pubblica amministrazione, la tutela dei marchi, del made in Italy, del regolare funzionamento dei mercati e il concorso alla vigilanza delle frontiere esterne dell’Unione Europea, sono alcuni degli ambiti in cui si è dispiegata l’attività del Corpo in questi anni” ha ricordato nel suo messaggio il presidente della Repubblica Mattarella, aggiungendo: “La repressione del contrabbando, la lotta ai traffici illeciti, alle violazioni in materia fiscale e finanziaria, hanno recato un apporto significativo al bilancio dello Stato e, dunque, alla salvaguardia degli interessi generali della nostra comunità nazionale”.

E nei contesti internazionali dove l’Italia è presente, “le Fiamme Gialle hanno assicurato un prezioso e qualificato contributo per combattere il traffico di sostanze stupefacenti, il riciclaggio a opera delle reti criminali e terroristiche e gli altri reati finanziari che travalicano i confini nazionali”.

Finanzieri che, nelle aree di crisi dove sono stati impegnati, “hanno dato prova di eccezionali qualità umane e professionali a sostegno della ricostituzione degli apparati economici locali”. Mattarella ha anche rimarcato come diversi Paesi abbiamo negli anni usufruito delle professionalità, delle esperienze e delle migliori pratiche della Guardia di Finanza italiana: richieste inoltrate “per fronteggiare, con la stessa efficacia, la diffusione dell’illegalità nei settori nevralgici per l’economia”.

E dal presidente della Repubblica è giunto anche un ringraziamento per l’impegno in occasione di calamità naturali ed operazioni in mare, oltre al commosso ricordo del finanzieri caduti in servizio.

Denso di spunti di riflessione anche il messaggio giunto dal comandante generale di Corpo d’Armata, Giuseppe Zafarana. “Se la Guardia di Finanza, oggi, è unanimemente apprezzata, anche in campo internazionale, quale sicuro punto di riferimento nel contrasto alle variegate forme di illeciti economico-finanziari è soprattutto merito della eccezionale professionalità e della generosa abnegazione con cui, ognuno di voi, svolge la propria azione di servizio. Un compito portato avanti, con il sostegno delle vostre famiglie, con esemplare senso del dovere e con ammirevole spirito di sacrificio, nella piena consapevolezza delle importanti responsabilità che gravano su ciascuno di voi; con la dedizione, la passione e l’amore per l’Istituzione di cui siete, ogni giorno, splendidi testimoni. Sentimenti che non si affievoliscono dopo la cessazione dal servizio attivo, trovando concreta espressione nelle pregevoli iniziative sviluppate sull’intero territorio nazionale dalle Fiamme Gialle appartenenti all’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, che stringo, forte, in un grande abbraccio”.

Una storia lunga 245 anni, come detto, che per Zafarana si arricchisce di nuove sintesi necessarie a comprendere i mutamenti economici e sociali, culturali e tecnologici in atto, oltre che “a tenere il passo con il continuo divenire dei contesti operativi di riferimento”. “Sono convinto che, nel solco tracciato brillantemente da chi prima di noi ha vestito la splendida uniforme grigioverde, continueremo a corrispondere appieno alle altissime aspettative che i cittadini ripongono nel Corpo. Ciò, attraverso l’incessante impegno di tutti che si articola secondo linee d’azione consolidate e costantemente affinate su cui è declinata la missione istituzionale, oggi con una marcata proiezione a carattere transnazionale volta a sviluppare, in forma sempre più strutturata, profili di collaborazione e cooperazione con omologhi organismi stranieri”.

Il comandante ha anche rimarcato le principali azioni delle Fiamme Gialle. “Nel contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, concentrando l’attenzione operativa verso le ipotesi più gravi e insidiose di frode, anche e soprattutto di matrice internazionale, nonché nei confronti dell’economia sommersa, attraverso accurate analisi di rischio finalizzate a disvelare e sradicare i fenomeni più pericolosi. Nella prevenzione e repressione degli illeciti in materia di spesa pubblica e nella lotta alla corruzione, che consente di recuperare preziose risorse da destinare a finalità di interesse collettivo e all’implementazione di politiche di sviluppo socio-economico. Nella difesa dell’economia e del funzionamento dei mercati dalle infiltrazioni della criminalità, allo scopo di tutelare la leale concorrenza e la capacità competitiva delle imprese, contribuendo, per tale via, alla creazione di condizioni più favorevoli al rilancio dell’intero sistema Paese”.

Fiducia e ottimismo restano le parole chiave per affrontare le complesse sfide che il futuro riserva, in un sistema economico-finanziario che per Zafarana si delinea sempre più dematerializzato e globalizzato. “Un futuro tutto da scrivere, attraverso le scelte di ogni giorno, nel rispetto delle tradizioni ma con lo sguardo aperto al mondo che ci circonda per registrare i nuovi valori e confermare i vecchi; per analizzare i fenomeni criminali e coglierne, in chiave predittiva, le dinamiche evolutive. È un compito difficile. Ne siamo ben consapevoli. Lo svolgeremo insieme, uniti, sempre al massimo delle nostre capacità, dimostrando che fermezza e rigore possono coesistere con generosità d’animo e umiltà di atteggiamento, ispirandoci a un’idea alta della funzione di polizia economico-finanziaria, radicata sulla professionalità e sulla competenza ma anche sul dialogo costruttivo e sulla comprensione delle altrui ragioni, in funzione del sostegno dei cittadini onesti e del tessuto produttivo sano del Paese. Nel segno del più autentico spirito di servizio”.

 


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