Walter esulta insieme ai tifosi due anni fa, ad un passo dalla promozione in serie C
di Paolo Bartolomei
FERMO – Di solito si festeggiano i compleanni dei presidenti, dei giocatori o degli allenatori. Oggi celebriamo quello di un tifoso e anche piuttosto speciale, Walter Matacotta.
Gli auguri dei parenti
Tifoso sin dalla nascita si può dire perché in famiglia sono tutti canarini. Lo era il papà Andrea (da cui ha ereditato il soprannome “Lu Trisciu“), lo sono il cugino Giuseppe, titolare della tipografia che si chiama (manco a dirlo) Fermana, con tanto di cartello giallo e caratteri blu e Francesco, figlio di Giuseppe e nipote di Walter. Tifosa la moglie Vladiana, i cognati, i nipotini, i suoceri e un po’ forse lo era anche la mamma Sestilia.
Il soprannome del padre deriva dalla sua passione del ballo, il tip tap, quando nella prima edizione della commedia “La Fermanella” Andrea Matacotta interpretava due personaggi.
Walter a dieci anni va già allo stadio, a quindici è tra i fondatori delle Brigate Gialloblù, uno dei primi gruppi del tifo organizzato e che è durato più a lungo, ha sostenuto i canarini dalla curva (che prima del 1997 non esisteva ed era la tribuna laterale ovest) per più di trenta anni prima di decidere di compiere il grande salto.
Nel 2008, due anni dopo la ripartenza della Fermana dalla Prima categoria, decide di dare una mano dall’interno della società come team manager e oggi, dopo undici anni, è ancora lì, infaticabile e appassionato tuttofare come quando aveva quindici anni.
Unica pausa nel 2012/13, quando la situazione societaria a Fermo è precipitata. Walter aderisce al progetto territoriale di patron Maurizio Vecchiola, intuendo subito che è un programma valido, andando a Montegranaro un anno prima dello sbarco a Fermo della nuova proprietà, anzi forse agevolando il passaggio di consegne dell’anno dopo.
Con mamma Sestilia
Vulcanico, a volte istintivo, nelle stagioni dei campionati regionali non si contavano le espulsioni, che lo costringevano a seguire il resto della partita dalla “balconata” sopra alle panchine.
Negli ultimi anni invece sembra diventato più disciplinato, non sappiamo se per l’età che avanza o perché la nuova società pretende un certo stile. O forse per tutte e due.
In ogni caso lui è sempre lì, a bordo campo, pronto per qualsiasi cosa serva ai giocatori, al mister, ai tecnici.
Con la pioggia o con il sole, con il caldo o con il freddo, in Promozione come in serie C. E forse sarà per questo che 60 anni nemmeno li dimostra.
Auguri Walter !
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Subito dopo la promozione in B con la moglie Vladiana e i cognati
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