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‘Emergenza carceri’, la Camera penale
di Fermo aderisce all’astensione dalle udienze
e promuove un’assemblea informativa

FERMO - Assemblea informativa indetta dalla Camera Penale di Fermo, in occasione dell’astensione dalle udienze penali del 9 luglio 2019, sul tema “Emergenza carcere: riportare l’esecuzione penale nella legalità costituzionale”

Andrea Albanesi

“In occasione dell’astensione dalle udienze, proclamata dall’Unione delle Camere Penali Italiane Ucpi per la giornata del 9 luglio prossimo, per protestare contro la attuale e grave ‘emergenza carcere’ e tentare di riportare l’esecuzione penale nella legalità costituzionale, la Camera Penale di Fermo, aderente all’astensione, ha invitato tutti i propri associati, gli avvocati del Foro e la magistratura di Fermo ad un momento di riflessione sul tema, che si terrà nell’Aula 1 del Tribunale, alle ore 9.15”.

E’ quanto comunica il presidente della Camera Penale di Fermo, l’avvocato Andrea Albanesi che aggiunge: “La Camera Penale di Fermo sceglie consapevolmente di interrompere l’attività professionale per sensibilizzare l’opinione pubblica locale in favore di una maggior conoscenza e consapevolezza dell’attuale situazione carceraria in Italia e per la tutela dei diritti dei detenuti ed internati, ultimi tra gli ultimi.

Riteniamo infatti inderogabile un’urgente riflessione sulle cause che determinano il sovraffollamento delle carceri italiane, sul preoccupante aumento dei suicidi in carcere (87 nell’ultimo anno e mezzo) e sulla diffusa mancanza di trattamenti sanitari adeguati nei luoghi di reclusione. Come noto, l’articolo 27 della Costituzione dispone al comma 3 che ‘le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato‘.

Ogni essere umano ha inoltre diritto ad una vita dignitosa ed alla salute, anche coloro che devono pagare col la libertà personale un debito nei confronti della società per aver commesso reati.
Ebbene, contro possibili derive giustizialiste e populiste, che dimenticano i diritti degli ultimi, l’avvocato penalista,  primus inter pares,  può e deve far sentire la propria voce: ne va della dignità della professione e della sua funzione di difensore dei diritti e dunque della democrazia”.


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