Misin durante una conferenza stampa
FERMO – Scambio sull’asse Fermana – Vis Pesaro.
Il polivalente elemento leva del 1989, nonché vice capitano, torna alle origini biancorosse.
La rosa a disposizione di mister Flavio Destro perde così una pedina che, nel corso degli anni, ha incarnato diversi ruoli dell’undici schierato in campo: laterale destro e sinistro della mediana, mezz’ala, centrocampista centrale, terzino destro e, in un paio di circostanze in Serie D, eccolo persino nel cuore della difesa come centrale destro.
Percorre invece la strada inversa il classe 1997 Stefano Rossoni, ventiduenne anch’egli potenzialmente utile in più ruoli considerati gli impieghi da terzino destro, laterale di centrocampo, mezz’ala e perno centrale in fase di costruzione.
“Per me si tratta di una splendida opportunità anche per rilanciarmi dopo l’ultima stagione visssuta in C con la Vis Pesaro – commenta Rossoni –. Due anni fa in D ho giocato molto proprio nell’anno in cui siamo salito in Serie C: ho quasi sempre giocato in quella stagione mentre lo scorso anno è stata dura trovare spazio ma resta umanamente comunque una bella esperienza”.
Il neo gialloblù con il responsabile dell’area tecnica Massimo Andreatini
“Il mio ruolo? Diciamo che ho avuto modo di cambiare spesso posizione – ha proseguito l’ex biancorosso -. Nel primo periodo in Serie D ho giocato da centrocampista, ruolo che avevo sempre fatto fin da piccolo. Da alcuni anni però, per esigenze diverse, sono diventato terzino, anche se sono stato utilizzato addirittura da centrale difensivo e da esterno puro. Da questo punto di vista non ci sono problemi e sono pronto a dare il mio contributo quando sarò chiamato in causa”.
Sondato l’umore del nuovo canarino, ecco di contro il congedo di Alex Misin.
“Ci sarebbero tante emozioni e tante sensazioni da raccontare in questo momento che ci vorrebbe quasi un intero libro”. Sono queste le sue prime parole nel giorno del saluto alla Fermana, dopo sei anni con la maglia gialloblù.
Alex, quali sono le tue sensazioni in questo momento?
Misin durante una sfida in casa della Civitanovese durante una stagione in Serie D
“In questo momento c’è un grande dispiacere, non lascio solo una squadra ma una grande famiglia. Sono arrivato a Fermo che ero solo un ragazzino e me ne vado via che sono diventato un uomo. Mi hanno accolto nel migliore dei modi e Fermo è diventata la mia seconda casa dove ho vissuto momenti bellissimi e indimenticabili: li porterò sempre con me. Abbiamo preso questa decisione in maniera molto serena per il bene mio ma soprattutto per la Fermana: è stata molto difficile da prendere ma in sostanza era quella giusta da prendere”
Guardando l’album dei ricordi, quale sono stati i migliori momenti con questa maglia?
“A caldo senza dubbio la vittoria della Serie D con una grandissima stagione e poi la festa con i tifosi, qualcosa di incredibile. Ma in generale sono talmente tante le gare belle, le esultanze con la squadra e le gioie vissute che è difficile fare una classifica e dire quale sia stato il migliore”.
In questo momento a chi vuoi lasciare un messaggio e un saluto?
“Ci tengo a ringraziare Maurizio Vecchiola e Fabio Massimo Conti con cui ho iniziato questa avventura già a Montegranaro: venivo da un momento difficile e sono stato accolto in maniera fantastica in questa famiglia. Hanno sempre creduto in me e sono ritornato a giocare le mie carte a questi livelli. Ci tengo a ringraziare mister Flavio Destro perché il merito di questi successi è anche suo e di tutto il nostro fantastico gruppo. Ovviamente un grazie ai tifosi che mi sono stati sempre vicini, anche in questi giorni, esprimendomi il loro affetto. Tante le persone a cui dire grazie che provando a citarle una ad una rischio di dimenticarne alcune. Tra queste c’è Osvaldo Jaconi, una persona che mi ha segnato sia come calciatore ma soprattutto come uomo”.
Qual’è invece la sensazione finale, nel momento di salutare questo ambiente?
“Vado via con la consapevolezza che ho dato tutto me stesso e lottato dalla prima all’ultima gara con questa maglia, spero di aver lasciato qualcosa di buono qui a Fermo. Mi basterebbe anche solo una piccolissima parte di quello che mi ha lasciato proprio Fermo che è tantissimo. Poi nella vita non si sa mai, magari non sarà un addio ma solo un arrivederci. Da questo momento di certo non sono più un giocatore della Fermana che però acquista un tifoso in più”.
p. g.
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