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Multe, solo il 57% dei marchigiani le paga
Previsti incassi per 38 milioni di euro

RAPPORTO - Meno incassi dalle multe elevate dalle Polizia locali degli 8mila Comuni italiani. Lo "sancisce" uno studio della Cgia di Mestre su dati Istat

di Sandro Renzi

Si elevano multe ma si incassa di meno. In dieci anni la percentuale di ricavi nelle sole Marche è scesa dal 71,8% al 57,1%. Lo confermano i dati Istat elaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Gli importi sono praticamente raddoppiati passando da 19,4 a 38,4 milioni di euro con una incidenza sulle entrate correnti del 2.5%.  Il periodo preso in esame va dal 2007 al 2017. Sebbene ci sia stato un lieve aumento rispetto all’anno precedente, quindi, nel 2017 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati statistici) solo il 40,8% degli automobilisti italiani ha pagato la contravvenzione inflitta dalla Polizia municipale per aver violato il Codice della Strada; 10 anni prima, la riscossione era stata del 59,1 per cento.

“In buona sostanza -segnala l’Ufficio studi della Cgia- a fronte dei 2,6 miliardi di euro che nel 2017 i quasi 8 mila Comuni italiani dovevano riscuotere dai trasgressori, in realtà ne hanno incassato poco più di 1 miliardo”.  “E se rispetto a 10 anni prima l’importo complessivo in euro delle contravvenzioni pagate ai Comuni è salito del 68 per cento –precisa  il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo – è evidente che attraverso l’utilizzo dei rilevatori elettronici di velocità, molte Amministrazioni comunali hanno fatto cassa, coprendo una parte dei mancati trasferimenti imposti per legge dallo Stato centrale. Molti enti locali, pertanto, dovrebbero utilizzare gli autovelox o i Tred con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che, come si sa, registrano flussi di traffico molto differenziati”. E se il giro di vite imposto negli ultimi anni dal legislatore ha messo in seria apprensione moltissimi automobilisti ma anche artigiani e partite Iva che guidano i veicoli commerciali per ragioni di lavoro, la cosa è ancor più sentita tra i conducenti professionali,  a partire dagli autotrasportatori.  “Indubbiamente –afferma il segretario Renato Mason– l’ applicazione degli autovelox e degli alcol test ha persuaso molti conducenti a pigiare meno sull’acceleratore. Ricordo, infatti, che l’eccesso di velocità è la principale causa degli oltre 3 mila morti che si registrano ogni anno sulle nostre strade. Tuttavia, l’applicazione dei rilevatori elettronici di velocità fissi e mobili andrebbe coordinata meglio, intensificando la presenza di queste apparecchiature solo nelle reti viarie dove l’incidentalità è molto superiore alla media”.
Va comunque riconosciuto che il massiccio ricorso ai sistemi di rilevazione della velocità e l’applicazione nelle nuove autovetture di sistemi di sicurezza sempre più sofisticati hanno ridotto drasticamente il numero di feriti e di morti sulle nostre strade.

Tornando ai numeri emerge che la percentuale di riscossione delle contravvenzioni inflitte dai vigili urbani dei Comuni del Sud si è attestata al 32%. Al Centro, invece, la media è salita al 33%, nel Nordovest al 45,9 e nel Nordest ha raggiunto il 58,9%. “Le Amministrazioni comunali più virtuose sono state quelle del Friuli Venezia Giulia col 63,4%. Subito dopo si rilevano la Valle d’Aosta con il 62,6% e la Basilicata con il 61,7% Tra le realtà maggiormente in difficoltà, invece, vi sono i Comuni del Lazio con il 26,3%. e della Campania con il 24,3%”.


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