Si è costituito a Fermo il comitato cittadino ‘Fermo al Centro’.
Il comitato coinvolge cittadine e cittadini fermani desiderosi di dare il proprio contributo alla crescita politica e amministrativa della città.
I promotori e rappresentanti del comitato sono Paolo Belenchia, Nives Battilà, Silvia Bianchini, Ugo Ciarrocchi, Alberto Cognigni, Domenico D’Angelo, Isabella Fermani, Cristiana Leopardi, Massimiliano Silla.
“Quello che la città di Fermo, centro tra i più importanti delle Marche nonché capoluogo di Provincia, sta vivendo è un momento di notevole stallo che deve cessare quanto prima.
I cittadini componenti del comitato avvertono fortemente l’esigenza, per il bene della città che tanto amano, di inoltrare proposte costruttive, formulare istanze, aggregare l’opinione pubblica sulle problematiche più importanti di Fermo e, al contempo, di fungere da osservatorio costruttivamente critico verso le attuali linee amministrative che, a suo parere, indulgono troppo alla prima, e più facile, soddisfazione dei cittadini tralasciando di affrontare, contemporaneamente, le questioni veramente fondamentali per la città: non si conosce, ad esempio, quale sia l’idea dell’amministrazione circa il destino del fabbricato dell’attuale ospedale civile né quali siano gli argomenti, in materia di sanità, da portare all’attenzione della Regione. Non c’è traccia di un concreto piano delle scuole. Non c’è traccia di un progetto di definitiva soluzione della questione dei lotti di Casabianca, soluzione che non è certo quella di adibirli a parcheggio estivo, e della questione del fabbricato di via Respighi, non c’è traccia di un piano che punti alla maggior coesione tra il centro storico e le periferie: queste ultime, anzi, sono state progressivamente abbandonate in favore di una disorientante programmazione di pulviscolari manifestazioni in piazza la maggior parte delle quali del tutto improprie, inopportune, inconferenti al contesto storico, artistico e culturale del luogo. La vita associativa dei quartieri periferici è da anni lasciata soltanto alla volenterosa iniziativa dei residenti che ovviamente, fanno quel poco che possono; non c’è traccia, neanche minima, di un piano di sicurezza che tuteli i cittadini dalla delinquenza comune, sempre più aggressiva.
A parere del comitato ciò che manca sono i programmi di ampio respiro, a medio e lungo termine senza preoccuparsi della costante ricerca di facili consensi elettorali, per far sì che Fermo, capoluogo di Provincia, assurga, nell’ambito regionale, al ruolo che le spetterebbe. In particolare emerge l’evidente necessità di far tornare Fermo, dopo anni, a confrontarsi da pari a pari con le altre realtà amministrative regionali e provinciali riacquistando il ruolo che, per tradizione, storia, cultura e popolazione, le spetta. Non può non vedersi, infatti, che attualmente, nelle questioni di maggiore importanza, la città di Fermo è quasi sempre inascoltata dagli interlocutori regionali.
Ciò che manca, ciò che è rumorosamente assente, è il coraggio di prendere scelte politiche e amministrative di medio e lungo periodo, magari all’apparenza che non soddisfano immediatamente individuali aspettative del singolo cittadino, ma che garantiscano, per il bene di tutta la collettività, non più del singolo, la soluzione delle vere questioni che attanagliano la città e ne rallentano la crescita: perché è evidente che per affrontare le grandi questioni occorrono tempo, coraggio, competenza e, perché no, una lucida visionarietà che renda fattibile ciò che, troppo spesso, si ritiene non realizzabile. Per far ciò il comitato si auspica che le sue iniziative e proposte vengano raccolte e fatte proprie da quanti più cittadini possibile. In particolare dovranno essere coinvolti i giovani i quali, troppo spesso oggi considerati disinteressati alla vita amministrativa, in realtà, quando adeguatamente stimolati, sono capaci di mettere in campo enormi energie ed enormi entusiasmi”.
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