di Giorgio Fedeli
Una meticolosa raccolta di informazioni, gli approfondimenti e accertamenti investigativi. E poi ieri, finalmente, è scattato il blitz. La polizia della questura di Fermo, con gli agenti della squadra Mobile e della Scientifica, col prezioso apporto dei cani della cinofila della questura di Ancona, hanno fatto irruzione in un appartamento, ritenuto dagli investigatori, una base dello spaccio di droga nel Fermano. E infatti è spuntata l’eroina. Insomma le ipotesi investigative della polizia erano giuste.
I due ‘inquilini’ pizzicati all’interno dell’appartamento hanno provato a liberarsi della droga. Ma nulla da fare. Ed ora quell’uomo di origini marocchine e quel ragazzo tunisino dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. E come se non bastasse anche di furto aggravato di energia elettrica.
“Nell’ambito delle attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti svolte dalla squadra Mobile della questura di Fermo in sinergia con le unità cinofile della Polizia di Stato messe a disposizione dal Dipartimento, nel tardo pomeriggio di ieri – il report dell’operazione fornito dalla questura fermana – il personale della polizia ha centrato un ulteriore importante risultato.
Dopo aver approfondito preziose indicazioni ricavate dal territorio concernenti la presenza di una base di spaccio gestita da nordafricani nel pressi del comune di Sant’Elpidio a Mare, la squadra Mobile ha organizzato un mirato controllo nell’edificio individuato, in una situazione di elevato degrado”.
Vagliate le informazioni in loro possesso, i poliziotti sono così passati all’azione.
“Al momento dell’avvicinamento degli agenti allo stabile, come avviene spesso, per la verità, un soggetto all’interno dell’edificio, una cosiddetta ‘vedetta’, accortosi della presenza della polizia, è corso all’interno della stanza. A quel punto – spiegano dalla questura – gli agenti sono entrati nei locali, udendo chiaramente il rumore dello sciacquone del water; dopo aver bloccato i due soggetti presenti nella stanza, ritenendo che potessero aver gettato della sostanza stupefacente nello scarico, hanno deciso di effettuare delle verifiche nei pozzetti esterni per la presenza di involucri di droga.
La ricerca, non semplice date le condizioni in cui versava l’abitazione, ha comunque dato esito positivo consentendo di rinvenire un piccolo sacchetto di plastica con all’interno 12 dosi di eroina per un peso complessivo di poco superiore a sei grammi, pronte per lo spaccio, in confezioni singole termosaldate. Il tutto è stato repertato e sequestrato.
Con l’ausilio delle unità cinofile della polizia di Stato della questura di Ancona, si è poi proceduto alla perquisizione dello stabile, controlli che hanno permesso di trovare un frullatore nascosto nella stanza da letto.
La verifica della Polizia Scientifica ha consentito di accertare che l’elettrodomestico veniva utilizzato per la preparazione delle dosi. Gli specialisti della polizia hanno infatti raschiato della droga dall’elettrodomestico per un quantitativo pari a circa mezzo grammo.
Malgrado una approfondita ricerca, non è stata trovata altra droga anche se per gli elementi acquisiti dagli investigatori della polizia, l’edificio è risultato essere un punto di riferimento certo per i tossicodipendenti del litorale fermano.
Al termine della perquisizione il personale della Polizia di Stato ha avuto modo di accertare anche il furto di energia elettrica posto in essere dagli occupanti l’abitazione i quali si erano allacciati ad una cabina dell’Enel posta a circa 10 metri di distanza mediante un filo elettrico ‘volante’ collegato in maniera grossolana ad un contatore contenuto in una cassetta elettrica, la quale, seppur chiusa con un lucchetto, era stata forzata.
La squadra Mobile ha proceduto alla denuncia in stato di libertà dei due occupanti l’appartamento, un marocchino di circa 40 anni ed un tunisino di circa 20 anni, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per il furto aggravato dell’energia elettrica”.
Sono in corso ulteriori accertamenti sia amministrativi, relativi al soggiorno dei due stranieri sul territorio nazionale, che di polizia giudiziaria in merito ai canali di rifornimento dello stupefacente.
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Sempre i migranti clandestini, in particolate nordafricani marocchini o magrebini in genere, come anche i tunisini, sono implicati nel traffico e spaccio di droga! Illegali, irregolari, come si mantengono? Facendo in delinquenti!