Sim carabinieri:
«Attività sindacale nelle caserme,
sì del ministro della Difesa»

CARABINIERI - La sigla sindacale: "Il Sim Carabinieri prendendo atto del ritardo e di quanto riportato in circolare, intensificherà ancor di più il proprio programma d’incontri su tutto il territorio nazionale"

“Attività sindacale nelle caserme: sì del ministro della Difesa”. Così il sindacato italiano militari carabinieri nell’annunciare la possibilità di svolgere attività sindacale nelle caserme.

“Dopo mesi di iniziali e pressanti richieste da parte del Sim Carabinieri per l’ingresso nelle caserme, esposte sia in commissione Difesa con il Capo di Stato Maggiore sia con il ministro Trenta, si è giunti alla tanto attesa svolta. Proprio il ministro Trenta, in qualità di unica responsabile per la Difesa e garante per la giusta applicazione della pronuncia della Corte Costituzionale, finalmente si è espressa, anche a seguito di richiesta con urgenza di disposizioni all’ufficio di Gabinetto del Ministro stesso da parte del Comando Generale dell’Arma”.

“Con la circolare del 17 luglio – la notizia diffusa dal Sim carabinieri che ha nel maresciallo Paolo De Angelis, in forze alla compagnia dell’Arma di Fermo, il suo commissario straordinario Marche – si definiscono le problematiche di accesso che, peraltro, sono state più volte rappresentate nei mesi passati e che hanno contribuito a spingere il dicastero Difesa a partorire con fatica le nuove disposizioni che, per quanto sommarie, ora daranno finalmente indicazioni più chiare sull’operatività delle associazioni sindacali.

Il Sim Carabinieri prendendo atto del ritardo e di quanto riportato in circolare, intensificherà ancor di più il proprio programma d’incontri su tutto il territorio nazionale, con la certezza che nessuno, a qualsiasi livello, potrà più trovare scuse per impedire di far conoscere l’inarrestabile nuova realtà sindacale. Si auspica che la norma in discussione presso le commissioni prosegua al più presto il suo iter, recuperando così il tempo sciaguratamente perduto. La parte politica proponente, di qualsiasi schieramento si tratterà, dovrà necessariamente farsi carico di mantenere la parola data perché non accetteremo più scuse, rinvii o giochi elettorali sulla pelle dei nostri militari”.


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