di Andrea Braconi
Università e città ancora più vicine agli studenti, grazie al supporto di un’azienda di trasporto pubblico. Dalla presentazione degli abbonamenti scontati del 30% per la comunità universitaria fermana, è emersa una piena sintonia tra la Politecnica delle Marche (che in via Brunforte ha la sua sede del corso laurea in Ingegneria), l’Amministrazione Comunale e la Trasfer. Tre realtà impegnate, ognuna nel rispettivo ruolo, in una divulgazione più capillare di nuovi modelli di mobilità. A partire, appunto, dalla popolazione studentesca, compresa quella delle scuole superiori che insistono nel capoluogo di provincia.
Di risultato molto importante ha parlato il rettore Sauro Longhi, che ha spiegato come l’Univpm mirasse ad estendere oltre Ancona una serie di servizi offerti ai propri studenti in tutte le altri sedi, in particolare sull’aspetto inerente il trasporto pubblico. “Parliamo di una tariffazione agevolata e scontata per gli studenti universitari, che ha un duplice effetto: favorire le famiglie che si trovano in una serie di difficoltà economiche, ma anche un modo per incentivare l’uso del mezzo pubblico, riducendo il consumo energetico associato alla mobilità, ed educare i giovani a questo tipo di mobilità”.
E proprio su Ancona da anni la stessa Università sta favorendo questa scelta, collaborando strettamente con le Ferrovie dello Stato per avere un servizio integrato autobus-treno. Un modello che potrebbe riproporsi anche su Porto San Giorgio. “È utile pensare ad un servizio sincronizzato” ha rimarcato il rettore.
Passi di un percorso tutto da raccontare: questa la definizione coniata dal sindaco Paolo Calcinaro, che ha ribadito “quanto sia bello vedere come idee nate da dialoghi spontanei diventino poi fatti”. “E questo non è scontato nel mondo delle istituzioni – ha proseguito -. Oggi, grazie all’immediata collaborazione di Trasfer, affrontiamo un altro passaggio e voglio sottolineare come così si riesca a crescere insieme per il bene degli studenti e quindi anche per il bene della città. E dentro questi nostri dialoghi c’è anche un nuovo traguardo: quello della pedalata assistita, che potrebbe vedere come primo centro di smistamento proprio l’Università. Ne abbiamo parlato con il professor Forcellese e potrebbe essere la prossima frontiera da raggiungere” ha aggiunto il primo cittadino.
“Noi – ha rilanciato Longhi – vogliamo anche creare collaborazioni con le società sportive di Fermo per dare modo ai nostri studenti di avere una frequentazione più semplificata”.
La Trasfer, dicevamo: un consorzio che, come spiegato dal presidente Fabiano Alessandrini, è sempre più impegnato nella direzione di una mobilità più sostenibile. “Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto fino ad oggi, rinnovando quasi completamente il nostro parco con mezzi euro 5 e euro 6, oltre che con una metanizzazione molto spinta che tocca il 30% dei mezzi. Inoltre, sono in arrivo due autosnodati ibridi”.
Un Alessandrini che coglie la palla al balzo rispetto alla connessione con il sistema ferroviario. “Dal capolinea di Porto San Giorgio, che abbiamo sistemato ed inaugurato un mese fa, i nostri autobus partono per Fermo ogni 20 minuti. È quella che noi chiamiamo la piccola metropolitana di superficie, a riprova di come noi questa intermodalità con il ferro l’abbiamo già da tempo messa in campo”.
Ma anche nelle storie più belle – per riprendere un concetto di Calcinaro – c’è un tasto dolente: l’educazione all’uso del mezzo pubblico in un territorio che, secondo Alessandrini, resta invece molto legato all’auto. “Abbiamo cercato in questi anni di dare sempre di più per implementare l’utilizzo del mezzo pubblico, ma ci rendiamo conto che c’è ancora molto da fare. I nostri interlocutori privilegiati sono gli studenti delle Superiori e dell’Università e e questo è un passo che facciamo in quella direzione. Penso che sarebbe il caso per Fermo di parlare dei piani per la mobilità urbana sostenibile, un sistema di pianificazione che lega la mobilità in maniera seria. Sarà un discorso che con il sindaco dovremo sviluppare nei prossimi mesi, così come con l’Università”.
Marco D’Orazio, preside della Facoltà di Ingegneria, ha ricordato uno dei suo primi viaggi da Ancona verso Fermo, fatto volutamente in treno e autobus per capire il livello dei servizi offerti. “Ci ho messo un tempo inferiore rispetto all’utilizzo dell’auto e alla ricerca di un parcheggio a Fermo. Per questo credo sia un progetto importante, che ci da la possibilità di incentivare l’uso di un mezzo di trasporto pubblico”.
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