di Giuseppe Di Stefano
Se anche voi avete un fratello più piccolo o un cugino che ancora non frequenta le scuole superiori, probabilmente sarete finiti per portarlo al cinema a vedere Angry Birds 2, come il sottoscritto, che non si perso neanche il primo episodio della saga. È difficile avere grandi aspettative su questa pellicola, dopotutto è il sequel di un film basato su un gioco per smartphone. Ciononostante, va offerto qualche elogio per aver trovato il modo di migliorare l’originale del 2016 in un modo intelligente e dolce, ma non sciropposo.
Perché, indipendentemente dalle origini, il film diretto da Thurop Van Orman ci ricorda che trovare una formula per attrarre bambini e genitori al cinema per un paio d’ore non è una “chissà quale” scienza. Tutto ciò di cui si ha bisogno sono dei personaggi accattivanti, alcune voci famose, un messaggio diretto ai cuori della gente e, soprattutto, delle buone battute. Ah, e chiaramente numerosi riferimenti legati alla provenienza del franchise, che ai bambini piacciono davvero molto.
Questo sequel si apre mostrandoci Red (Maccio Capatonda), di carattere permaloso e con grandi sopracciglia, che è diventato un improbabile eroe nell’ultimo film e che ora si crogiola nella popolarità acquisita. Trascorre le sue giornate con il compagno Chuck (Alessandro Cattelan), inventando elaborati scherzi da fare ai maiali, guidati da Leonard (Massimo Bitossi).
Uccelli e maiali si lanciano continuamente cose dalle rispettive isole, sempre ricalcando il concetto che anima i videogame, e questo potrebbe continuare all’infinito, senonché un giorno i maiali chiedono una tregua. Red e Chuck sono scettici, ma poi scoprono esserci qualcosa che minaccia tutti quanti e che porterà le nostre due simpatiche fazioni ad unire le forze per combatterla e salvare il mondo. Da qui assisteremo ad un ampliamento del franchise, con l’introduzione di un nuovo formidabile cattivo: Zeta, di Eagle Island (Claudia Catani).
Contemporaneamente, vediamo svilupparsi la sottotrama più dolce, riguardante le vicende dei cuccioli che si mettono nei guai giocando con i loro fratelli più piccoli, che sono ancora uova. Specialmente in questi frangenti, ma in generale durante tutto il film, assistiamo a battute genuinamente divertenti, giochi di parole e gag visive che faranno divertire non poco i piccoli amici che avremo portato al cinema con noi, o meglio, che ci avranno portato al cinema con loro.
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