Dalle criticità del Fermano
alla ‘soglia ’88’ per i vigili del fuoco
:
il punto del comandante provinciale Fazzini

FERMANO - Il comandante provinciale dei vigili del fuoco: "Per cercare di contenere e ridurre il livello di rischio associato a incendi boschivi si può agire solo attraverso una strategia che proponga un processo formativo della popolazione"

di Giorgio Fedeli

Ricevono applausi, consensi, pacche sulle spalle, incitamenti. Spesso sono i primi ad arrivare sui luoghi delle emergenze, e sono i primi a gettarsi nelle situazioni ad alto rischio. Vengono chiamati per gli interventi più disparati, dalle semplici aperture porte alle tragedie, ai disastri ambientali, alla ricerca persone scomparse, alle calamità naturali come il sisma, ad incendi e roghi, infernali, apparentemente incontrollabili. Solo per dirne alcune. Suscitano interesse nei più grandi e, con i loro camion rossi, da sempre ammirazione tra i più piccoli. Sono i vigili del fuoco. E dal 28 marzo scorso il Fermano ha, oltre a questura, comando provinciale dei carabinieri e della Finanza, anche il loro di comando provinciale. E il primo dirigente a guidarlo è l’ingegner Paolo Fazzini che ha assunto ufficialmente il comando il 27 maggio scorso. L’ex ministro Salvini aveva promesso che sarebbe tornato nel Fermano per l’inaugurazione ufficiale del comando. Ma con la caduta del primo governo Conte, per il taglio del nastro ci sarà presumibilmente ancora da attendere. Ma ciò che più importa è che i vigili del fuoco sono, al netto di inaugurazioni e cerimonie, sempre operativi, H24, e pronti a dare risposte efficienti a ogni tipo di richiesta dal territorio.

Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Paolo Fazzini

Chi è il comandante provinciale Paolo Fazzini

L’ingegner Paolo Fazzini, laureato in ingegneria civile sezione Trasporti al Politecnico di Milano, master in Scienze Ambientali, dopo un anno di esperienza in Abruzzo quale progettista strutturale presso una importante impresa di costruzione di ponti stradali ed autostradali, nel 1990, vincitore di concorso, entra nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e viene assegnato al Comando Provinciale di Ascoli Piceno dove presta servizio per 28 anni quale vice comandante fino al 31 gennaio.

Ha partecipato attivamente, assumendo il coordinamento di sezioni operative dei vigili del fuoco, a numerose emergenze che nel tempo hanno colpito il centro Italia: sisma Umbria-Marche 1997, sisma l’Aquila 2009, sisma Italia Centrale 2016/2017, solo per citare gli eventi calamitosi più devastanti.

Formatore in materia di sicurezza sul lavoro ed esperto quale valutatore e verificatore ispettivo per le attività Rir (a rischio di incidente rilevante), negli ultimi 10 anni ha ricoperto, tra l’altro, anche l’incarico di responsabile proprio del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Fermo. E’ stato promosso primo dirigente con decorrenza 1 gennaio 2018, assumendo l’incarico di comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Fermo dal 27 maggio scorso.

“Sono particolarmente lusingato della fiducia concessami dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco per l’incarico che mi è stato affidato anche perché so bene che l’avvio di un Comando presenta numerose difficoltà di carattere organizzativo a tutti i livelli, operativo, tecnico ed amministrativo-contabile.
Con l’occasione vorrei ringraziare il direttore regionale, l’ingegner Felice Di Pardo, e il comandante di Ascoli Piceno, l’ingegner Luca Verna che, con le rispettive strutture operative, tecniche ed amministrative, mi supporteranno nello gestire questa delicata fase di transitorio fino alla completa autonomia del Comando di Fermo con tutte le sue funzioni”.

Dotazioni organiche e strumentali del nuovo Comando
“In estrema sintesi, per quanto riguarda la dotazione organica – i dati forniti dal comandante Fazzini – faccio presente che il personale operativo è in progressivo aumento: dalle originarie 44 unità siamo passati alle attuali 60 per arrivare entro ottobre a 70 unità e, ritengo a breve, alle 88 unità previste andando praticamente a raddoppiare la capacità di risposta operativa del Comando.
Certamente per il funzionamento della macchina dei soccorsi è necessario disporre del supporto indispensabile del personale tecnico ed amministrativo, attualmente disponibile in minima parte in attesa di prossime assegnazioni.
Per quanto riguarda lo staff tecnico al momento il dcs Marco Lambruschi, funzionario esperto con oltre 25 anni di servizio, è l’unico funzionario assegnato a questo Comando e mi supporta in tutte le attività quotidiane.
Anche relativamente alle dotazioni di mezzi ed attrezzature per il Comando dei vigili del fuoco di Fermo il potenziamento è in corso d’opera con una disponibilità, ad oggi, di un’autoscala, due autopompe, due autobotti, tre mezzi fuoristrada per incendi boschivi, un mezzo fuoristrada per interventi generici, due mezzi nautici di soccorso oltre a diverse vetture ed autofurgoni per supporto logistico-operativo.
Mancano ancora alcune dotazioni specifiche come l’Unità di Crisi Locale (Ucl) mobile per la gestione delle emergenze sul posto di comando avanzato (Pca) ed il mezzo Nbcr per l’intervento coinvolgente sostanze pericolose, ma, in attesa che tali mezzi vengano assegnati, usufruiremo delle dotazioni regionali”.

Criticità territoriali
Conosco questo territorio da circa 30 anni ed in questo lungo periodo – spiega il comandante provinciale – non sono mancate emergenze di ogni natura: terremoti, dissesti idrogeologici, nevicate straordinarie, vento, incendi boschivi.
Tali eventi naturali o, come nel caso degli incendi boschivi, connessi quasi sempre all’azione dell’uomo, ritengo caratterizzino anche molte altre province italiane e pertanto per cercare di contenere e ridurre il livello di rischio associato a tali fenomeni si può agire solo attraverso una strategia che proponga da un lato un processo formativo della popolazione finalizzato alla conoscenza dei rischi ed all’autoprotezione e dall’altro un programma di interventi strutturali volti alla riduzione della vulnerabilità del patrimonio edilizio e delle infrastrutture vitali presenti sul territorio”.

Incendi di bosco
“Grazie al protocollo rinnovato anche per quest’anno, tra Regione Marche e Direzione Regionale Vigili del Fuoco Marche il dispositivo di soccorso Vf – dichiara Fazzini – è stato integrato, per il periodo estivo, con una squadra in più sul territorio fermano a disposizione in maniera specifica per gli incendi boschivi.
Fortunatamente ad oggi la stagione non è stata caratterizzata da incendi importanti di bosco bensì solo da incendi minori, quasi sempre di sterpaglie”.

Attività di Prevenzione Incendi
“Sono circa 9.000 le pratiche di prevenzione incendi relative ad attività soggette a controllo dei vigili del fuoco agli atti del Comando che – conclude l’ingegner Fazzini – prevedono rilascio di pareri preventivi e sopralluoghi finalizzati alla verifica delle rispondenza delle stesse alle norme di sicurezza antincendio.
Devo dire che la sensibilità verso la cultura della sicurezza ha subito una forte accelerazione negli utili 10 anni anche grazie all’attività professionale e di divulgazione degli ordini e dei collegi di ingegneri, architetti periti e geometri con i quali si lavora in sinergia, nel rispetto dei ruoli, con l’obiettivo comune di rendere sempre più sicuri i nostri ambienti di vita e lavoro. Dal 1.1.2019 sono stati evasi 650 procedimenti di prevenzione incendi e 50 ispezioni in materia di di sicurezza antincendi”.


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