“La giustizia ha bisogno di magistrati
indipendenti e responsabili, che Dio vi aiuti”,
Vitali Rosati ringrazia gli avvocati (Le Foto)

FERMO - Nella splendida cornice di Villa Vinci serata organizzata dall'Ordine degli avvocati di Fermo, con in testa il presidente Stefano Chiodini, per salutare il presidente uscente del Tribunale. Benvenuto al neo-presidente, Bruno Castagnoli. Presenti anche il presidente della Corte di Appello Catelli ed il procuratore generale Sottani

di Silvia Remoli

Se nel pensiero comune viene da immaginarsi le figure dei magistrati e degli avvocati come nettamente contrapposte, il messaggio che ieri sera hanno trasmesso i protagonisti del mondo della giustizia fermana è stato, fortunatamente, diverso.

L’ordine degli Avvocati di Fermo ha voluto, infatti, organizzare una cena di saluto al presidente uscente del Tribunale, Ugo Vitali Rosati, per significargli quanto sia stato importante il suo contributo, fondamentale il suo approccio schietto, concreto ed al tempo stesso umano per il buon andamento del foro.

“Lo apprezziamo come uomo e non solo come magistrato, per la sua intelligenza e le sue indubbie qualità” afferma emozionato Stefano Chiodini, neo presidente dell’Ordine, sposando il pensiero di tutti gli avvocati la cui copiosa presenza ha dimostrato che il segno lasciato da Ugo Vitali Rosati non verrà dimenticato da chi ha avuto il piacere di confrontarsi con lui. 

E proprio di confronto, di trasparenza e di responsabilità parla l’ormai ex presidente nel suo discorso di saluto: “Bisogna purtroppo dare atto di una evidente crisi, di una diffusa sfiducia nella giustizia, ed è per questo che il nostro paese ha bisogno di uomini che esercitino onestamente il proprio ruolo”. E continua citando e condividendo un pensiero del professore e amico Glauco Giostra sulla figura del magistrato a cui occorrerebbe ispirarsi: “Non abbiamo bisogno di Savonarola in toga, né di burocrati, ma di magistrati che lavorino nel proprio ufficio con un unico orgoglio, quello di esercitare la più alta funzione sociale, quella di giudicare, con l’umiltà di sentirsi comunque, in quanto uomini, inadeguati al compito. Abbiamo bisogno di magistrati che sappiano esprimere accoglienza, trasparenza e rispetto, che operino con equilibrio e riserbo e difendano la loro indipendenza sia interna che esterna. Se vi fossero molti magistrati così, si realizzerebbe la convinzione, forse non sufficiente, certo necessaria, affinché la giustizia torni ad essere rassicurante, vitale e silenzioso respiro della democrazia”. E conclude, sommerso dagli applausi, con un augurio a chi continuerà a lavorare nel duro mondo della giustizia: “Io spero di essere stato un magistrato così e la vostra presenza qui ora mi rende felice. Che Dio vi aiuti”.

A queste parole i presenti hanno risposto con sorrisi ed un lungo e scrosciante battere di mani che ha riecheggiato nello splendido salone affrescato di Villa Vinci, elegante cornice che ha contribuito a rendere ancor più suggestivo ed emozionante il saluto del presidente uscente che, come a simboleggiare un passaggio di testimone, lascia il microfono (ma anche metaforicamente la scrivania) al dottor Bruno Castagnoli, che si è congratulato con l’Ordine degli Avvocati per l’accoglienza: “Sono qui da poco, ma credo che stiamo gettando le premesse per un buon rapporto di collaborazione che spero dia presto buoni frutti. Per il futuro posso promettervi tutto il mio impegno” e chiude complimentandosi con il festeggiato collega con una battuta “spero di arrivare a fine carriera nelle stessa beata condizione di Ugo, che ora si dedicherà alla lettura dei classici russi per una visione più spensierata del processo penale, e gli auguro di godersi la meritata pensione!”.

Oltre ad una lettera dell’avvocato Fabrizio Emiliani, assente giustificato, si è aggiunta poi una poesia creata al momento dal dottor Alessandro Centinaro, uomo di lettere oltre che di giustizia, che con spontaneità ed ironia ha intrattenuto il pubblico leggendo le sue righe scritte al tavolo, estemporanee, durante la cena.

Il Sindaco Paolo Calcinaro festeggia i suoi 42 anni

Clima quindi di distesa e serena convivialità che si è accentuato allo scoccare della mezzanotte, quando è arrivata a sorpresa la torta che gli avvocati di Fermo hanno fatto confezionare per il collega, nonché primo cittadino, Paolo Calcinaro, che compie oggi 42 anni.  

Una festa nella festa, in pratica, da cui è potuta emergere la compattezza dei legali di Fermo e del nuovo direttivo del Consiglio dell’Ordine che con la cena di ieri sera ha voluto esternare l’importanza di un intera categoria professionale, capace di confrontarsi anche fuori dalle aule di tribunale e che quotidianamente si batte per tutelare le proprie competenze e per dire la propria dialogando con la magistratura; il tutto nel segno del reciproco rispetto delle funzioni ed al fine di operare congiuntamente nella giustizia e con l’intento comune di migliorarne le criticità, perfezionarne i meccanismi e procedere verso gli obiettivi di maggiore celerità, snellezza ed organizzazione.

Tra i presenti oltre ai giudici che hanno lavorato a stretto contatto con Ugo Vitali Rosati presso il tribunale di Fermo, anche il presidente della Corte di Appello Luigi Catelli ed il procuratore generale Sergio Sottani.

Il dottor Ugo Vitali Rosati

Paolo Calcinaro

L’avv. Nicola Loira e l’Avv. Brunella Orsini

il Dott. Centinaro

L’avv. Stefano Chiodini, neo presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Fermo

Il Dott. Mazzagreco

Il dott. Ugo Vitali Rosati

L’Avv. Francesca Palma

il Dott. Bruno Castagnoli

Il Direttivo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Fermo


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