Il comandante provinciale Marinucci (al centro). Alla sua dx. il maggiore Orsini, alla sua sin. il capitano Canale
di Pierpaolo Pierleoni
“Possiamo dire che il ‘calciomercato’ del comando di Fermo è andato benissimo, abbiamo fatto due ottimi acquisti”. Usa una metafora calcistica il comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Antonio Marinucci, per presentare i due nuovi ufficiali arrivati a settembre. Sono operativi da alcuni giorni il maggiore Andrea Orsini ed il capitano Massimo Canale, chiamati rispettivamente al ruolo di capo ufficio comando ed alla guida della compagnia carabinieri di Montegiorgio.
Da sin. il magg. Orsini, il ten.col. Marinucci e il cap. Canale
“Il loro arrivo si inquadra in due canali diversi – puntualizza Marinucci – Quello di capo ufficio comando è un ruolo nuovo per Fermo, nell’ottica del rafforzamento che va avanti da un anno a questa parte. Il maggiore Orsini avrà il delicato compito di gestione materiale del comando, in rapporto di diretta collaborazione e supporto con me. Il suo è un ruolo di sintesi e coordinamento di tutte le attività gestite dal comando provinciale, anche nei rapporti istituzionali con le altre forze di polizia. Vanta un’esperienza importante al comando generale dell’Arma a Roma, a Gela, al comando provinciale di compagnie al centronord e centrosud Italia. Quello del capitano Canale è un normale avvicendamento con il capitano Giglio alla guida della compagnia di Montegiorgio. Vanta un’esperienza diversificata sul territorio, viene da 7 anni a capo del Nucleo radiomobile di Lanciano, una figura di assoluta capacità ed affidabilità, che potrà fornire quella vitalità che ci si aspetta da chi arriva a coprire un nuovo incarico”.
Si dice molto soddisfatto, Marinucci, “perchè ho già conosciuto personalmente a Roma il maggiore Orsini ed ho avuto modo di apprezzarne la capacità e preparazione. Per il capitano Canale parla il curriculum di grande spessore. Il Fermano ne guadagnerà in prevenzione e sicurezza pubblica”.
“La mia precedente esperienza si è svolta tra Abruzzo e Molise, negli ultimi 7 anni ho lavorato a Lanciano – le prime parole di Massimo Canale – Ho trovato un bellissimo territorio, andrò ad operare nella parte interna della provincia fermana, dove il mio predecessore capitano Giglio ha ben operato. L’avvicendamento proseguirà la sua opera, tutelare la sicurezza di una popolazione che ha un tessuto sano da preservare. Noi carabinieri dobbiamo stare e lavorare tra la gente. L’attenzione sarà massima verso i reati predatori, il contrasto allo spaccio di stupefacenti ed i reati inerenti la violenza di genere in ambito familiare”. “La compagnia di Montegiorgio è cresciuta a livello di personale – aggiunge il colonnello Marinucci – Un investimento teso a superare le precedenti sofferenze di organico. E’ un territorio che vanta anche realtà economiche da non sottovalutare”
Il maggiore Orsini
“Sono arrivato in una regione notoriamente operosa e con un tessuto sano – la presentazione del maggiore Andrea Orsini – L’Arma si innesta per preservare queste situazioni di benessere. In questi primi giorni ho avuto modo di scoprire ed apprezzare il grande patrimonio culturale di Fermo, una realtà molto viva che ho trovato davvero bella nel poco tempo avuto per visitarla. Mi sembra una realtà vivibile, che non presenta criticità particolari”.
Il comandante provinciale Marinucci si sofferma anche sulla crescita di reati di violenza verso le donne. “Credo sia dovuta ad una serie di concause. L’approvazione della normativa denominata codice rosso e la campagna informativa che ne è seguita ha sicuramente avuto un’incidenza. Credo che soprattutto sia aumentata la consapevolezza. Le vittime stanno sempre più prendendo coscienza delle violenze subite e dell’importanza di denunciarle alle forze dell’ordine. Le situazioni di malessere vanno affrontate e non lasciate incancrenire”.
Un passaggio, infine, sulle attività di prevenzione ed educazione. “E’ un aspetto sul quale i carabinieri prestano molta attenzione, pensiamo ad esempio alla sensibilizzazione sul consumo di alclici tra minori e sul divieto di vendita da parte delle attività commerciali. Sono problematiche su cui non abbassiamo la guardia, ma si può fare molto se istituzioni e famiglie si supportano a vicenda. Pensiamo anche ad iniziative di educazione stradale, mirate ad esempio alla reciproca assunzione di responsabilità da parte sia di automobilisti che di ciclisti e pedoni”.
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