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Dagli scrimmage alle
scrivanie operative, ecco la
Sutor Premiata Montegranaro

SERIE B - Presentato stamane, presso il Casale Cs di Sant'Elpidio a Mare, il rinnovato assetto societario e lo staff tecnico alla guida della compagine gialloblù di stagione. Parola ai principali tesserati veregrensi, pronti a spendersi, per i propri compiti, nel rinnovato circuito sportivo griffato 2019/20

Da sinistra Simone Corradini, titolare di Cs Sport e l’addetto stampa sutorino, Diego Pierluigi. A seguire il direttore generale Lorenzo Governatori ed il presidente gialloblù, la signora Molly Pizzuti

 

di Paolo Gaudenzi

SANT’ELPIDIO A MARE – Nello sport, come noto, le buoni tradizioni non si cambiano. Nessuna leva oltre il lecito accento razionale sulla scaramanzia, ma in considerazione della portentosa scalata verso l’alto firmata Sutor Premiata Montegranaro, lesta in un batter di ciglia a riprendersi la Serie B nazionale dopo la mesta ripartenza dal basso, allora è lecito richiamare, dopo il fattore campo, anche la tutela delle sane abitudini.

E’ proprio per questo motivo che, nella tarda mattinata odierna, e proprio come dodici mesi fa, staff dirigenziale e tecnico hanno dato ritrovo ai media per far salire ufficialmente il sipario sulla stagione sportiva 2019/20, rinnovando quindi l’appuntamento presso il Casale Cs di Simone Corradini.

L’introduzione di Diego Pierluigi

“Eccoci al passaggio di uno dei momenti più importanti della stagione, cioè il principio, a ridosso dello start delle danze sul campo – ha affermato l’addetto stampa Diego Pierluigi nel dare il benvenuto ai presenti -. La Sutor ha sì un grosso blasone storico, di livello e con presenze in categorie maggiori, ma per l’attuale società la Serie B è a conti fatti un mondo nuovo, tutto da scoprire“.

“Un grazie a tutti voi per essere qui – l’esordio del direttore generale Lorenzo Governatori -. Siamo da Cs ancora una volta, speriamo di ripetere gli esisti del recente passato visto che il binomio Sutor-Cs ha già portato bene. L’altra costante sempre in voga in casa Premiata è il calore dei tifosi, ci saranno senza dubbio conferme anche da questo punto di vista”.

Coach Marco Ciarpella, il direttore sportivo Paolo Berdini, capitan Riccardo Di Angilla e Massimiliano Menghini, team manager

Manifatturiero, territorio, prodotti e fiducia, siamo qua – le prime parole di Simone Corradini, da mission aziendale a miscelare in maniera vincente ritrovati e performance figli delle tecnologie contemporanee con i punti salienti da sempre a tracciare il profilo della tradizione genuina fermana, dal punto di vista morfologico e sociale – diciamo che siamo una bella anomalia. A digital e social, uniamo colline e campagne della nostra terra. In un mondo multi brand dove ogni colosso si vuol vendere da solo sul web, noi siamo qui concreti ed autentici a stringere effettivamente la mano al nostro cliente ed interlocutore, figura consapevole ed informata, che se sceglie noi ha optato per un’alternativa al digitale”.

“Anche io spero nella fortuna dello scorso anno, ripetendo la presentazione nella stessa location – afferma da par suo il presidente Molly Pizzuti -. E’ stato fatto un ottimo lavoro in sede di allestimento del roster. L’assetto societario di vertice è passato da nove a quindici soci, potenziando la base sociale e mantenendo comunque fede al nostro motto che vede la Sutor una famiglia allargata, una realtà in mano, nella mente e nei cuori dei montegranaresi. Un in bocca al lupo generale a tutti”.

 

Lo staff tecnico nell’immediata vigilia della conferenza

“Ci siamo trasformati in una srl sportiva, mutando rispetto alla dimensione di partenza – completa il socio Lucio Melchiorri -. Alla base, sotto la punta della metaforica piramide, ci sono infatti decine di soci, un coming back composto da ottanta unità”.

“Ringrazio la società che mi ha confermato direttore sportivo, un ruolo totalmente diverso rispetto a quanto vissuto sul campo. Sul parquet giochi, scarichi la tensione, da fuori la domenica si soffre sempre un po’ nell’essere passivi spettatori, ma è tutto riconducibile al fatto che dentro, anche se la carriera da giocatore è più che finita, pulsa sempre lo stimolo e l’amore per il gioco in prima persona – il racconto di Paolo Berdini -. Ho iniziato quest’avventura da poco, toccando l’apice la scorsa stagione. Abbiamo rivisto qualcosa nel roster, la nostra oggi è pertanto una compagine giovane e ci vorrà del tempo per rodare il tutto, in un girone davvero tosto. Il mercato è stato particolare, come noto si fa con le risorse, e da matricola ci siamo interfacciati sulla piazza delle contrattazioni sgomitando con società molto attrezzate anche da questo punto di vista. Ci siamo comunque difesi, siamo la Sutor: un marchio di fabbrica ben noto e rispettato in giro per l’Italia”.

Roberto Luciani della Prima Print, al fianco del d. g. Lorenzo Governatori

 

Parola poi al principale caposaldo sutorino, il giovane tecnico che ha firmato l’implacabile risalita scaldando la gerarchia cestistica nazionale al ritmo di una categoria all’anno. “Un grazie ai protagonisti della scorsa stagione – afferma quindi Marco Ciarpella -. Tutti i ragazzi avrebbero meritato la conferma, ma ci siamo dovuti adeguare al salto nel nuovo campionato, cercando elementi in grado di garantire la qualità fisico-tecnica necessaria e consona al girone di Serie B, del tutto proibitivo e condito da tantissime realtà allestite in vere e proprie corazzate. Squadra giovane, ma abbiamo tante alternative, possiamo mixare esperienza e gioventù, centimetri e spinta in velocità. La parte per cosi dire verde ci permetterà di poter pigiare l’acceleratore sul fattore velocità e ritmo, sia delle giocate che nella gestione di qualche possesso in più”.

“Anche io non posso non ringraziare i compagni della scorsa stagione – il contributo del neo capitano Riccardo Di Angilla -, abbiamo coronato un lavoro collettivo, non casuale, a nostro avviso meritevole sul campo della promozione. Sono vergine di questa categoria, mai assaggiata in passato. L’investimento da capitano mi onora, sono un veregrense doc, mi sento di incarnare al meglio la montegranaresità e sarò quindi il testimonial della città nello spogliatoio, chiamato a far inserire al meglio i nuovi e caricando il quintetto al momento del bisogno. Certamente ci aspetteremo anche il contributo dei nostri tifosi, auspicandoci un palace sempre gremito di colori gialloblù”.

La rinnovata maglia da gioco della Premiata

“Il mio contributo per creare la giusta amalgama tra gli elementi del nuovo roster non mancherà di certo – afferma Massimiliano Menghini, team manager -, trattasi di un gruppo che si sta evolvendo bene. Vedo anche che stanno nascendo rapporti umani e di amicizia nello spogliatoio, segno che le società di appartenenza, riferito ai nuovi arrivi, hanno lavorato bene in passato pure dal punto di vista socio-relazionale. Noi ce la metteremo tutta, poi è chiaro: nello sport a parlare attribuendo torti e ragioni definitivi sarà solo il campo”.

Infine l’accento dedicato al contest che ha dato alla luce il nuovo abito di scena della Premiata. Tante le proposte giunte sulle scrivanie sutorine prima della scelta ricaduta sull’ipotesi avanzata da Simone Colongo di Roma, e realizzata dalla Prima Print guidata da Roberto Luciani, azienda veregrense impegnata nel mercato della promozione aziendale e della grafica.

“Da quest’anno gestiremo anche il merchandising della Sutor – il contributo alla discussione di Luciani -. Da montegranarese appoggiare tale realtà è motivo di ulteriore orgoglio, il primo ovviamente è legato al fatto di godere ancora della fiducia societaria. Montegranaro è da sempre devota alla pallacanestro, ma nell’accettare questa sfida posso però aggiungere qualcosa di mio, facendo leva su una passione, quella sportiva, da sempre viva in me anche se diversa da quanto in esame. Dapprima eccomi infatti vicino al mondo del calcio, da lustri calzo invece le vesti di dirigente in società di calcio a cinque“.

L’artefice del nuovo kit da gara della Premiata, versione 2019/20, il romano Simone Colongo

“Ringrazio davvero tanto la dirigenza della Sutor – le parole di Simone Colongo, giunto per l’occasione dalla Capitale -. Nel cercare in me gli spunti per disegnare la maglia della squadra, ho immaginato le stelle, partenti dal cielo ad evolversi in sfere pronte a diventare infuocate per abbattersi implacabili, solo sportivamente, sull’avversario di turno. Ho partecipato al contest facendo leva sulla mia passione per la disciplina, scarico cioè rispetto al mio ruolo di addetto ai lavori cestistici. Un grosso in bocca al lupo alla squadra, e mi auguro che tra dieci mesi potremmo parlare ancora della mia creazione, ma come di un kit di gioco fortunato”.


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