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Franchellucci sull’ex Gigli:
“Sono sereno, ma dispaciuto
Ecco cosa succederà”

PORTO SANT'ELPIDIO - Il sindaco sul minor valore nella perizia per l'acquisto dell'ex cineteatro:"Rispetto ma non condivido, la nostra città è fortunata ad aver trovato imprenditori così"

di Pierpaolo Pierleoni

Si dice determinato ad arrivare in fondo ad una interminabile trafila burocratica. Accetta le indicazioni dell’Agenzia del demanio, che “rispetto ma non condivido”. Non si sbilancia sulle decisioni della Azzurro costruzioni, ma loda il privato, perchè “Porto Sant’Elpidio è stata fortunata ad avere un interlocutore così”. Il sindaco Nazareno Franchellucci commenta la complessa vicenda dell’ex cineteatro Gigli, che ora si arricchisce di un nuovo capitolo, dato che una nuova perizia abbassa la stima sul valore dell’immobile di circa 180.000 euro rispetto alla somma di 1.964.000 euro valutata in passato.

Il sindaco di Porto Sant’Elpidio parte da lontano, perchè “vanno chiariti i vari passaggi. La cifra definita nel contratto preliminare firmato con la Azzurro costruzioni per l’acquisto di parte dell’ex Gigli veniva da tre elementi. Il primo è quanto effettivamente la società ha speso per ristrutturare l’immobile. Il secondo sono le due relazioni dell’Agenzia delle entrate che hanno confermato la veridicità di quella somma. Il terzo aspetto è relativo ai parametri previsti per legge come indicatori sul valore della compravendita. Che quella parte dell’ex cineteatro valga 1,9 milioni non lo diciamo a caso, ce lo certifica l’Agenzia delle entrate”.

Ma con l’Agenzia del demanio è un’altra storia. Tocca a quest’ultima esprimere un giudizio di congruità sulla somma da pagare, che viene giudicata inferiore a quella pattuita tra Comune e proprietà dell’ex cineteatro. “Col demanio il rapporto è sempre stato difficile – commenta Franchellucci – Più volte ho lodato il privato, che ha avuto il coraggio di firmare un contratto di compravendita e di realizzare tutti i lavori di ristrutturazione del Gigli, ben sapendo che tutto era subordinato all’approvazione finale di un ente terzo. L’Agenzia del demanio ha fatto una stima con parametri percentuali, da cui emerge un valore inferiore rispetto a quello della prima stima. Non è esatto dire che si tratti della plusvalenza di 270.000 euro. Ci sono diverse voci da calcolare e dopo una prolungata interlocuzione sono stati evidenziati in particolare due punti. Ci hanno detto che a loro avviso il locale tecnico, dove si trova anche l’ascensore, ed una parte del soppalco, non andrebbero calcolati allo stesso valore del resto dell’immobile. In base a queste indicazioni i nostri tecnici hanno inviato una nuova perizia in cui il valore complessivo risulta minore. Rispetto le indicazioni del demanio, ma non condivido”.

Quando si concluderà l’iter? “Spero non oltre ottobre – le previsioni del Sindaco – entro la prossima settimana l’istruttore che sta seguendo la pratica dovrebbe inviare tutto e dare il parere di congruità sul valore dell’edificio. E’ ora che questa storia si concluda e che l’Agenzia si pronunci”. Poi, la Azzurro, guidata da Aldo Moreschini, avrà due strade. Accettare una somma inferiore per vendere i due terzi dell’immobile di piazza Garibaldi o rinunciare alla vendita. “La proprietà farà le sue valutazioni e su questo oggi non dico nulla – il commento di Franchellucci – Sta a loro, in base a quanto hanno speso, effettuare le considerazioni del caso. Si tratta comunque di un edificio vincolato a funzioni pubbliche, se decidono di non vendere più al Comune non possono farci un supermercato. Io ripeto quanto detto in altre occasioni: questa città è stata fortunata ad avere un interlocutore così. Per un imprenditore concludere un accordo con un ente pubblico, con tutte le complicazioni e le lungaggini che ci sono state, è pressoché impossibile. Hanno deciso di investire e ristrutturare l’ex cineteatro pur consapevoli di dover attendere un parere esterno. Io mi sento sereno perchè abbiamo dovuto accettare determinati percorsi burocratici inevitabili. Umanamente sono molto dispaciuto. Credo che oggi più che mai assuma valore la scelta che la mia amministrazione ha preso a suo tempo di scindere l’acquisto dell’ex Gigli dalla vendita del lotto di via Mameli, perchè quest’ultimo può procedere indipendentemente dai problemi dell’altro, trattandosi di due contratti diversi”.


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