“Città e Futuro nasce per non disperdere i vari protagonisti del territorio, per aggregare. Una spinta per l’avvio definitivo verso una nuova stagione dove i moderati torneranno protagonisti”.
Così Moreno Bellesi e Paolo Pistilli che in merito alla situazione politica nazionale spiegano: ” Lo ricordiamo bene il giorno in cui Veltroni presentò il progetto del Partito Democratico, nato dalle ceneri di DS e della Margherita, due sensibilità diverse, troppo, col senno di poi. Negli anni a seguire il PD, perseverante nelle Feste dell’Unità, ha spinto sulla soglia del partito i postdemocristiani, assumendo quindi sempre di più il connotato di un partito di sinistra (oggi più che mai è vicino a LEU). Conseguente la forte perdita di rappresentatività sul territorio, dal 2014 di 5 milioni di voti in meno, mica poco. Davanti a questo tracollo bene ha fatto Matteo Renzi a lasciare la casa vecchia e costruire un contenitore politico nuovo che possa raccogliere quelle sensibilità. Carlo Calenda sta percorrendo una strada simile, Giovanni Toti anche, dall’altra parte. La speranza è quella che questi leader si confrontino e riescano a costituire una casa comune grande, dalla tradizione liberaldemocratica e popolare. I cattolici finora sono stati a guardare, disorientati, smarriti. I laici idem. Ci sono molti interrogativi, seri, ai quali urge dare risposta. Dov’è quella moltitudine di cittadini (il 40%) che non va a votare perché non si riconosce negli attuali schieramenti? La politica si sta sempre di più allontanando dalla realtà o i cittadini dovrebbero rispolverare il senso del dovere civico, di appartenenza allo Stato e di partecipazione al dibattito pubblico. Siamo coscienti di essere parte di una nazione tra le sette più grandi? Bisogna tornare a parlare di piani di lungo respiro, di idee, non bisogna essere tifosi in politica, è necessario mettere da parte le piccole differenze ideologiche, o al contrario, occorre oggi più che mai unire le forze, e che siano proprio le disuguaglianze concettuali a fare da collante per progetti che permettano di ritornare a fare politica e non amministrazione”.
Sul fronte locale concludono: “Con una conseguente ripercussione sulla nostra Regione, sulla nostra Provincia di Fermo, sulle nostre città, sulle nostre famiglie. Questa è la visione di cui c’è disperato bisogno, e purtroppo è di scarsa presenza ora. Come ogni singola puntuale scelta, una visione che impatti su disegni politici più grandi. Non c’è molto tempo. Città e Futuro è nata per non disperdere i vari protagonisti del territorio, per aggregare. Una spinta per l’avvio definitivo verso una nuova stagione dove i moderati torneranno protagonisti”.
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