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Le Marche dichiarano
emergenza climatica

REGIONE - Approvata la mozione a firma del consigliere Sandro Bisonni: «E’ necessario intraprendere politiche radicali per rendere le attività umane sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale»

 

Il Terzo sciopero per il clima venerdì a Macerata

 

Il Consiglio regionale approva una mozione di Sandro Bisonni (Verdi) dedicata ai cambiamenti climatici. Nell’atto viene proposta in primo luogo la dichiarazione dello stato di emergenza e il riconoscimento dell’urgenza di una risposta globale. Tra gli impegni, figurano l’accelerazione della transizione energetica per ridurre le emissioni di anidride carbonica in tutti i settori produttivi e la progettazione, nonché il finanziamento, di un piano di sensibilizzazione ecologica.

Per contrastare l’emergenza climatica, Bisonni pone al centro dell’attenzione alcuni principi che riguardano la “giustizia” climatica, vale a dire che i costi di transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione. La “democrazia partecipativa”, con il coinvolgimento da parte della Regione delle associazioni ambientaliste attraverso un tavolo di confronto a cadenza periodica e infine la “trasparenza”, che presuppone la pubblicazione di rapporti sui progressi registrati in relazione alla riduzione delle emissioni e nella risoluzione delle criticità ambientali.

Nella risoluzione si fa riferimento ad alcuni importanti appuntamenti, che hanno evidenziato le criticità della situazione a livello mondiale e non si manca di ricordare le recenti manifestazioni degli studenti e la protesta che sta portando avanti Greta Thunberg.

Sandro Bisonni

«La politica e la società intera – sottolinea Bisonni – non hanno fatto finora abbastanza per contrastare l’emergenza climatica in corso, quando questa dovrebbe essere la priorità di qualsiasi governo. E’ necessario intraprendere politiche radicali per rendere le attività umane sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, anche tutelando i lavoratori e i soggetti deboli della società. Peccato che il Pd non abbia voluto impegnarsi per un investimento consistente volto a ridurre le emissioni – conclude Bisonni -, impegno che avrebbe dato maggiore credibilità alle buone intenzioni sulla tutela ambientale che dicono di avere».


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