di Andrea Braconi
Pochi giorni fa in via Diaz a Fermo si è materializzata una novità: all’inizio e alla fine della discesa, infatti, sono stati apposti dei cartelli stradali che invitano gli automobilisti a rallentare. E gli stessi cartelli sono stati fissati in prossimità delle strisce pedonali dove, esattamente un anno prima, era stata investita ed uccisa la 73enne Adriana Paniccià. Ma proprio davanti a quell’attraversamento pedonale campeggia un manifesto, affisso dal marito Enzo Campacavallo: “Un anno è passato!!! Nonostante le promesse nulla è cambiato per la sicurezza di noi cittadini”.
“Si tratta di una sollecitazione all’Amministrazione comunale – spiega Enzo – affinché onori le promesse fatte, e vuole essere una ulteriore denuncia ed un ulteriore richiamo alla pericolosità ed allo stato di abbandono della via. In questo anno nulla è cambiato per la nostra sicurezza”.
Enzo, ancora segnato dalla tragedia, è stato più volte ricevuto dall’Amministrazione comunale. “Ho richiesto anche di indire un’assemblea pubblica con i residenti di Via Diaz per dibattere le esigenze degli stessi, ma mi/ci è stata negata; ho richiesto la presenza dei Vigili urbani per controllare e far rispettare i limiti di velocità (che è uno dei maggiori problemi della via), ma mi è stato risposto che c’è carenza di personale; ho richiesto che la via diventasse a senso unico ma ciò ‘non è possibile’. Lo stesso Assessore ha promesso che avrebbe fatto entro marzo/aprile (Ma di quale anno? Uno è già passato) qualcosa. A questo punto mi sono organizzato da solo: a modo mio e con strumenti relativamente semplici ho provato a dare un segnale, per ricordare agli automobilisti e all’Amministrazione comunale che in questa città esistono anche i pedoni, esiste Via Diaz, esistono i cittadini tutti”.
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