Il presidente dell’Avis di Sant’Elpidio a Mare insieme ai componenti Admo
Si rinnoverà domenica prossima, 13 ottobre, il consiglio direttivo dell’Avis di Sant’Elpidio a Mare, che conclude il mandato quadriennale 2015/19. Un appuntamento importante, al quale i volontari si preparano confidando in “un’ampia e partecipata presenza, per individuare figure ed idee nuove, nuovo entusiasmo associativo e quel ricambio generazionale fondamentale per un’associazione come la nostra”.
E’ tempo di bilanci per il presidente uscente Raffaele Calvitti, che fa il punto di 4 anni caratterizzati da importanti novità. “E’ cambiato molto, è arrivata la legge del terzo settore e si è approvato un nuovo statuto nazionale. Non dimentichiamo poi la rinnovata normativa sulla privacy, come la chiamata unica dei donatori effettuata da un’unica segreteria provinciale. In questi 4 anni abbiamo attivato convenzioni con realtà commerciali e sportive della città, si è stretta una più forte collaborazione con Admo, abbiamo cercato di divulgare l’importanza dell’atto di donare”.
Il presidente ricorda i tanti incontri di sensibilizzazione promossi nelle scuole, come la partecipazione costante alla vota sociale della città. “Abbiamo centrato un obiettivo a lungo rincorso, la possibilità di donare plasma, oltre che sangue, nel nostro centro di raccolta. I nostri donatori, dopo un iniziale scetticismo, hanno risposto positivamente. Per noi è stato un importante segno di fiducia, dovevamo vincere questa scommessa. Oggi,nonostante le varie chiusure di varia natura avvenute del nostro centro, ci attestiamo sulle mille donazioni annue, non sono poche”.
Quattro anni passati in fretta, ora si spera che si apra un nuovo corso. “Mi auguro di trovare un numero significativo di soci domenica prossima disposti ad essere anche loro protagonisti, non semplici spettatori – conclude Calvitti – Il tempo che si dedica ad un’associazione come l’Avis non sarà mai sprecato. Dopo l’assemblea elettiva ci aspettiamo un nuovo direttivo nel nome del ricambio generazionale. Vogliamo credere che arriverà, anche per chi, fino ad oggi, ha mandato avanti la baracca a partire dal lontano 1960. Tempo, volontà, impegno di tanti anni vogliono cedere il passo in una Avis che molto velocemente cammina guardando al suo futuro con figure giovani, mezzi comunicativi tecnologici, rapidi, social. Ecco perché vogliamo una Avis nuova anche nella nostra città”.
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