Nicola Loira
di Sandro Renzi
Tre righe che sanciscono definitivamente la fine del contenzioso tra il Comune e la Cinematografica Excelsior. La giunta Loira ha infatti deliberato di non presentare ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte di Appello di Ancona che di fatto riconosce la proprietà privata dell’ex cinema. Stop alle liti giudiziarie anche perché, a quanto sembra, lo spazio per una impugnativa sarebbe alquanto ristretto secondo l’avv. Ubaldo Perfetti che ha seguito la causa per l’ente rivierasco. Una decisione che, dopo anni di tira e molla non solo legali, carte bollate e tagli di lucchetti, potrebbe finalmente coincidere con una svolta per la riqualificazione dell’immobile. Il primo cittadino ha incontrato la proprietà qualche mese fa prefigurando quelli che la delibera definisce “possibili scenari” rispetto ad una ristrutturazione del cinema. Progetto, o meglio una proposta, quella che sarebbe stata discussa, su cui poi sono state coinvolte tanto la Soprintendenza quanto l’Amministrazione Provinciale. Una cosa è comunque certa leggendo l’atto approvato dall’esecutivo Loira: “L’Excelsior Cinematografica Srl ha manifestato la ferma intenzione di recuperare l’immobile, nella consapevolezza della sua storia, della centralità e del particolare interesse della città”.
“Si auspica, altresì, di poter fare definitivo affidamento sull’esito del giudizio al fine di coltivare il confronto con l’Amministrazione augurando di poter condividere un progetto di qualità che individui destinazioni in grado di sostenere il rilevantissimo impegno finanziario che sarà necessario e sappia valorizzarle anche come occasione di valorizzazione e
riqualificazione delle aree circostanti” prosegue la delibera. Parte insomma da questi presupposti la scelta dell’Amministrazione Loira che non intende certo chiudere la porta ai privati ora che si è aperto un confronto e tanto meno rischiare di dover improntare altre risorse legate ad un nuovo patrocinio legale. Ci sono poi questioni di strategia politico urbanistica e la presa d’atto che il riconoscimento della proprietà in capo al privato accolla ad
esso oneri ed onori per la sua riqualificazione e recupero. Il Comune insomma punta ad ottenere dalla riqualificazione pure l’uso di uno spazio interno alla struttura da adibire a sula polifunzionale. “Evidenziato pertanto che, nello specifico, non sussistono apprezzabili ragioni di fatto e di diritto tali da consigliare o comunque rendere opportuna la proposizione di un ricorso per Cassazione, che, al contrario, laddove proposto, potrebbe rivolgersi addirittura sfavorevole in punto di regolamento delle spese di lite e non solo” ecco la scelta di stoppare qualsiasi ulteriore ricorso.
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