di Paolo Paoletti
Con 1 milione 550 mila euro l’imprenditore fermano Mauro Cardinali si è aggiudicato l’asta per l’ex stazione di Santa Lucia. Doccia fredda per la Steat e per il Comune di Fermo già dall’apertura delle buste. La forte volontà di Cardinali di acquisire l’area in questione è emersa già dalla prima offerta, il doppio della base d’asta, ovvero 1 milione e 300 mila Euro. Dopo di lui una serie di rilanci consecutivi tra cui una società immobiliare di Monsampolo del Tronto arrivata a 1 milione e 510 euro.
La società dell’imprenditore fermano, punto di riferimento del settore trasporti e carburanti, ha rialzato ancora la posta in gioco per arrivare ad aggiudicarsi l’area per 1 milione e 550 mila euro. Un intervento inaspettato che ha spiazzato i piani di Steat e Comune di Fermo. E proprio la società pubblica di trasporti, che nell’area ex stazione Santa Lucia ha il suo deposito, avrà ora 30 giorni di tempo per eguagliare l’offerta di Cardinali e, visto il diritto di prelazione, aggiudicarsi l’asta. Un percorso tutto in salita vista l’offerta stellare arrivata da Cardinali.
Intanto la Steat ha convocato l’assemblea dei soci per il 4 novembre prossimo. Certo è che 1 milione e mezzo di euro rappresenta una cifra stellare e, a conti fatti, si tratterebbe dei due terzi dei costi di realizzazione di un deposito autobus completamente nuovo. Salvo clamorosi colpi di scena dunque, l’area sarà ufficialmente aggiudicata all’imprenditore Cardinali.
Nel frattempo la notizia ha iniziato a scatenare un vero e proprio polverone politico e non solo. Dalla Steat non arriva alcuna dichiarazione ufficiale. La loro offerta, in quanto titolari del diritto di prelazione, è stata infatti pari alla base d’asta più un euro, ovvero 650 mila Euro.
Appare chiara comunque l’amarezza per com’è andata la vicenda e per tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato le scorse settimane partendo dalla decisione del Comune di Fermo di non manifestare l’interesse nell’acquisire l’area demaniale alla cifra di 650 mila euro. Scelta giustificata dall’enorme spesa pubblica che avrebbe comportato l’operazione. I più critici però non mancano di contestarla in quanto avrebbe potuto scongiurare l’attuale scenario. La Steat si è trovata così ad essere l’unica ancora di salvezza per garantire un interesse pubblico a quegli spazi. Proprio sulla società di trasporto pubblico locale si erano concentrate tutte le aspettative sul futuro dell’ex stazione.
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