Il senatore Pd, Francesco Verducci
“Il decreto sisma segna un cambio di passo importantissimo rispetto alla prima fase della legislatura, quella dominata dalla Lega. Questo decreto segna una prima forte discontinuità, ed è quello che abbiamo chiesto con forza. Ci sono nuovi investimenti, a fronte del nulla precedente. È una vittoria, perché recepisce questioni rimaste inascoltate nei mesi precedenti, a partire dalle agevolazioni fiscali: tutti gli emendamenti che presentammo nell’anno passato furono bocciati dalla scorsa maggioranza”. Così il senatore fermano del Pd Francesco Verducci, vice Presidente Commissione Cultura, commenta l’approvazione del decreto sisma.
Verducci spiega: “Oggi invece, finalmente, viene recepito l’abbattimento del 60 per cento della busta paga pesante (lungamente richiesto!) e la dilazione del residuo in dieci anni e approvate importanti misure per l’accelerazione della ricostruzione privata, dall’autocertificazione all’anticipazione del 50 per cento ai tecnici e professionisti dei compensi dovuti relativamente alla presentazione dei progetti. Altro punto fondamentale: il decreto introduce misure di sostegno per i giovani imprenditori del cratere e proroga i mutui degli enti locali. Entrambi le misure saranno decisive per ridare ‘vita’, attraverso lavoro e servizi, alle comunità colpite. Ora è importante che il Parlamento, in fase di conversione, possa rafforzare ulteriormente il provvedimento. Lavoreremo per introdurre ulteriori strumenti di semplificazione, accelerazione e snellimento delle procedure per la ricostruzione pubblica e privata, per rafforzare il reclutamento di personale negli Uffici Speciali per la Ricostruzione, per la tutela dei lavoratori impiegati nei cantieri e a sostegno delle imprese del territorio, per ripristinare l’intesa tra Governo e Regioni nell’adozione dei principali provvedimenti, assicurando la concreta leale collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte nel processo di ricostruzione. Serve un progetto stretegico per le aree colpite. Un passo importante è stato compiuto e lavoreremo per renderlo il più completo possibile»,
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Senatore Verducci. La apprezzo per l’entusiasmo con cui ritiene che questo D.L. ha affrontato le varie tematiche del sisma che è bene ricordare è avvenuto oltre tre anni fa. Ogni governo ed ogni commissario hanno cercato di mettere mano ad una normativa tanto complessa e articolata da non farci capire più nulla a nessuno. Non si è voluto percorrere la strada più semplice, quella iniziata nel sisma del 1997 che con alcune piccole modifica poteva dare subito risposte ai cittadini e si è voluto, invece trovare strade nuove con attori terzi a governare dinamiche locali e con ricette non calzanti per il nostro territorio. Pazienza! Poi però gli errori si pagano e, ad oggi, siamo all’anno zero della ricostruzione sia pubblica che privata. Ho sempre sostenuto, sin dall’inizio, che situazioni di emergenza dovessero essere gestite con norme emergenziali nel rispetto della norma. Una perfetta gara di appalto non è sempre sinonimo di correttezza gestionale dell’appalto quindi rispetto delle regole ma in corso dei lavori e chi sbaglia perde tutto. tutto più semplice e tutto più lineare. Ma c’è di più Senatore in questo DL siamo arrivati al paradosso (art.lo 2 comma 2 del DL) di sostenere che le scuole devono essere ricostruite nei centri storici. Senatore Lei che è uomo di cultura sa benissimo che le scuole sono state collocate in ex conventi, ex caserme e palazzi storici solo perché usciti dalla seconda guerra mondiali non vi erano altri spazi disponibili per organizzare un minimo di istruzione in un paese pieno di macerie ma oggi no ! Non è più tollerabile una cultura vecchia e stantia come quella di mantenere le scuole in posti angusti, con vie strette e con spazi didatti limitati. Oggi ci vogliono spazi ampi, verde, strutture sicure, autosufficienti dal punto di vista energetico, confortevoli. Caro Francesco in questa nazione si parla troppo spesso di occasioni perse, di giovani, di formazione ma…solo a parole ma nei fatti siamo ancora ancorati a schemi mentali dell’ottocento. Una Italia Europea non è solo una enunciazione di principio ma deve essere la base di ogni scelta politica. Quindi Ti propongo di impegnarti in prima persona affinché il comma 2 dell’articolo 2 del D.L sisma venga completamente cancellato in quanto anti Italiano e anti Europeo.