di Maria Elena Grasso
Grande soddisfazione, nelle stanze del Comune e dell’amministrazione comunale, per l’ammissione, a finanziamento, della riqualificazione dell’edificio dell’ex-scuola media Betti nell’ambito della selezione di progetti sperimentali di innovazione sociale.
L’ammissione fa seguito all’adesione al bando, incentrato su progetti di innovazione sociale, cui il Comune di Fermo ha partecipato con una progettualità sulla riqualificazione dell’edificio dell’ex-scuola media di Fermo, interessato dal sisma del 2016 e da questo reso inagibile, e la sua ‘rifunzionalizzazione’ in chiave di polo di animazione culturale e di inclusione sociale prevalentemente rivolto ad un pubblico giovanile. Stamattina alla sala Corinaldesi del comune di Fermo è stato presentato il progetto delle politiche giovanili e comunitarie.
La notizia è stata accolta, si diceva, con entusiasmo e grandi aspettative dall’amministrazione comunale. Il sindaco Paolo Calcinaro ha, infatti, parlato del sito San Francesco/Betti come punto di collegamento tra la parte della Fermo storica e quella moderna della città, un luogo dalle grandi potenzialità per i giovani e per il turismo:”Per Fermo questo obiettivo è sinonimo di grande prestigio, un traguardo impensabile fino a qualche mesa fa”.
Dello stesso avviso Fabio Ragonese dell’ufficio progetti speciali Comune, che ha illustrato questa meta con soddisfazione: “E’ la prima edizione di questo bando nazionale, si tratta di un progetto di innovazione sociale”. “Per noi dell’amministrazione – il punto dell‘assessore Alberto Maria Scarfini – è davvero importante vedere un piano di lavoro che oltre a riqualificare il sito, proporrà grandi risorse per i giovani”. Il progetto ha visto coinvolto in prima linea anche il dirigente Gianni Della Casa. La collaborazione dell’amministrazione si avvale di una partnership già collaudata: Alessandro Metz e Paola Cimadamore dell’Agenzia Res per un incrocio di idee imprenditoriali, sociali, capacità e competenze di giovani e non solo, un progetto che sia in grado di moltiplicarsi nel tempo. Altra collaborazione arriva quella dell’Univpm, con la docente Carla Moretti che ha spiegato come questo programma rappresenti “un modo per i giovani di interagire e di vivere a 360 gradi la città”.
La progettualità consiste in uno spazio polifunzionale dalle molteplici sfaccettature, infatti al suo interno sono previsti un ostello dotato di circa 50 posti letto che possa costituire sia un’offerta per il turismo giovanile che per il turismo sociale, 5/6 micro-appartamenti sociali in grado di offrire ospitalità temporanea per situazioni di grave bisogno abitativo (first housing), una decina di posti finalizzati all’accoglienza di studenti universitari o anche di piccoli gruppi teatrali ospiti della struttura. Vi troveranno posto uno punto ristoro e bar che si espande nel grande cortile che diventi anche luogo di eventi con l’integrazione di uno spazio culturale con auditorium e alcune sale annesse. Per quanto riguarda le opportunità di espressione sociale e lavorativa previsti uno spazio co-working che può inoltre fungere sia da laboratorio di sperimentazione formativa che da incubatore di start-up, e un punto Fab-Lab ed in ogni caso un’officina di artigianato digitale che consenta sia la formazione che l’incubazione di micro-attività imprenditoriali. Inoltre ci saranno una palestra e uno spazio di portierato sociale che offre servizi di prossimità nel quale la struttura è collocata (centro storico).
L’avviso pubblico è strutturato in tre fasi: la prima riguarda lo studio di fattibilità e di progettazione esecutiva della fase due, seguirà la sperimentazione che consiste nella realizzazione, sperimentale appunto, dell’investimento progettuale. L’ultimo step è la sistematizzazione dei risultati cioè la prosecuzione ed estensione del progetto.A questo proposito il primo cittadino ha spiegato che gli obbiettivi di replicabilità individuati sono Monte Pacini, Lido Tre Archi e Casina delle Rose.
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