di Sandro Renzi
Poco più di un’ora per liquidare il Consiglio comunale ieri sera. Approvati tutti i punti all’ordine del giorno. Botta e risposta invece tra maggioranza ed opposizione quando si è entrati nel merito della mozione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia, finalizzata a richiedere l’intitolazione di una via a Norma Cossetto, medaglia d’oro al valore civile e vittima delle foibe. Era l’ultimo punto da discutere ma sui non era prevista alcuna votazione. Gli animi si sono subito riaccesi e puntuale è ritornata a galla l’annosa querelle su fascismo e antifascismo, su comunismo e foibe. A presentare la mozione è stata la consigliera Maria Lina Vitturini. Non si è fatta attendere però la dura replica di Renato Bisonni della lista Porto San Giorgio a Sinistra. “Esprimo la mia contrarietà -ha detto quest’ultimo- che non nasce dalla negazione delle violenze e delle uccisioni ai danni di persone di origine italiana ma dalla strumentalità di certe proposte avanzate dalla destra”. Bisonni ha considerato “un atto politico la proposta di FdI e non una semplice richiesta toponomastica”. E politica è stata la sua presa di posizione di ferma contrarietà alla proposta. “Si tratta -ha aggiunto- di una lettura revisionista e rovescista della storia”. L’ex assessore ha quindi tentato di contestare, punto per punto, i presupposti su cui si basava la mozione, mettendo in discussione pure alcuni aspetti che hanno interessato la morte della giovane istriana uccisa dai partigiani di Tito. “Qui non è il fascismo sotto accusa ma la resistenza” ha rimarcato ancora Bisonni.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo Dem, Andrea Di Virgilio. “La Cossetto è stata vittima di barbarie -ha detto- ma tutti i fatti storici vanno contestualizzati”. Poi il botta e risposta con il Consigliere civico di opposizione, Fabio Bragagnolo che aveva invitato “a volare alto” e lasciare da parte la politica delle contrapposizioni ideologiche. “Sono stati uccisi nelle foibe non solo i fascisti ma gli italiani prima di tutto”. A rintuzzare la dose ci ha pensato Renzo Petrozzi della Lega. “Siamo tutti antifascisti ma non tutti sono anticomunisti”. Il sindaco Nicola Loira ha voluto commentare la proposta di FdI rimarcando che “in Italia manca una memoria condivisa su alcuni valori di fondo”. Ed ha puntato l’indice sulla motivazione della richiesta. “Non si capisce se è stata fatta perché la Cossetto era vittima di genere o vittima di partigiani slavi. Questo equivoco fa si che si tratti di una questione strumentale”.
La Vitturini infine ha difeso la mozione criticando la ricostruzione dei fatti così come illustrata da Bisonni e ribadito che tra le due cose, riferendosi a quanto affermato dal sindaco, “non ci sono ambiguità. Non giustifico odio e violenza da nessuna parte. Nessuno qui è fascista. Ho presentato questa mozione perché una donna è stata oggetto di violenze e barbaramente uccisa. Donna che è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile. Sono pronta a votare anche la proposta di intitolare una via a vittime dei fascisti purché donne”. Un modo per testimoniare il suo impegno sulle pari opportunità.
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