Basta poco per sorridere…o tanto. Tanto cuore, tanta allegria, tanta voglia di abbracciare ed essere abbracciati. Cosi, gli studenti della classe seconda E dell Isc “Leonardo da Vinci Ungaretti, hanno trovato il modo di realizzare tutto cio’.
“Oggi siamo andati alla Casa di Cura Sassatelli e abbiamo incontrato tante nonne, tanti nonni ad accoglierci e ricordarci quanto bello e’ giocare a Bingo barando un po’ con i numeri per accontentare l’ansiosa attesa di questa o quella nonna che giocava con il ‘nipotino adottato’ e voleva vincere le monete di cioccolata; imparare da loro i ritornelli di vecchie canzoni cantate a squarciagola solo per la gioia di vederli ridere mentre incespicavamo nelle parole dei ritornelli, o solo ascoltarli mentre ci raccontavano di nipoti lontani, con la malinconia negli occhi e la dolcezza nelle parole. Abbiamo imparato quanto bello e’ aspettare di mangiare una fetta di torta perche’ volevamo prima soddisfare il loro infantile desiderio di dolci, per un momento noi servitori di questi nonni che avranno servito pranzi e cene alle loro famiglie per una vita intera” .
Il racconto dei ragazzi prosegue: “E poi il momento caotico dei nostri regali, piccoli oggetti fatti da noi che ai loro occhi sono diventati diamanti preziosi da stringere al cuore . Quanta aspettativa in quelle mani rugose , vissute che stringevano le nostre, che accarezzavano i nostri lavoretti come il piu’ bello dei regali. Quanto ci siamo sentiti importanti, quanto ci e’ piaciuto essere il loro sorriso per qualche ora… li spiavamo di sottecchi per capire cosa guardavano davvero quegli sguardi, chi ricordavamo loro, quante assenze ci sono nelle loro vite? Glielo abbiamo chiesto, volevamo sapere delle loro storie passate, cosa avevano fatto, dei loro sogni…. E le loro risposte confuse ci hanno intenerito il cuore…. Il tempo e’ volato, arrivato il momento dei saluti ci siamo commossi, davvero, tra le loro braccia, alla richiesta di tornare presto, alla promessa che non avremmo dimenticato questa giornata… al giuramento che non ci saremmo dimenticati di loro. Qualcuno di noi ha pianto sulla strada verso la scuola, ma non era tristezza, piuttosto questi nonni sono entrati nel nostro cuore e lasciarli e’ stato come allontanarsi da braccia conosciute. Cosa abbiamo imparato? Sorridere con generosità non e’ scontato ed e’ la cosa piu’ bella del mondo!”
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