di Sandro Renzi
All’indomani del Jova Beach a Lido di Fermo Cronache Fermane rimarcò la necessità che il territorio si dotasse di una cabina di regia per organizzare e gestire anche simili eventi sul piano turistico, peraltro interpretando il sentire comune di molti operatori del settore primario, nella nostra Regione, dell’accoglienza. Collocando funzioni e obiettivi di coordinamento su un piano differente, ovviamente, da quello delegato alla Prefettura ed alle forze dell’ordine. Si obiettò tuttavia che una cabina di regia, almeno sulla carta, ci potesse già essere ed avesse pure un nome e cognome: Marca Fermana. E che si potesse convogliare lì energie, proposte per ridare smalto alle politiche turistiche della quinta provincia in ottica comprensoriale. Bastava insomma “cogliere” lo strumento. Guardandoci bene dall’assegnare a questo o quel sodalizio, a quell’ente o a quella istituzione l’onere di assurgere a tavolo di coordinamento provinciale sul turismo e ritenendo che tale scelta debba spettare in primis alla politica ed agli amministratori comunali con il necessario supporto delle associazioni, torniamo a ribadire con forza quanto già scritto ad agosto qualche giorno dopo il concerto di Jovanotti.
Non fosse altro perché a distanza di tre mesi dall’evento si apprende, e neanche con troppo stupore, che il Fermano avrebbe bisogno di una cabina di regia per il turismo. Nemo profeta in patria quindi. Si apprende altresì che Marca Fermana si candida ad esserlo ma al contempo che i Comuni amano ancora il “fai da te” sul turismo, scavalcando di fatto l’ente, a cui hanno dato vita loro stessi, soprattutto quando si tratta di fare programmazione. “Cabina di regia” non sono allora tre parole vuote come si vorrebbe far pensare. Al contrario. Parlarne e scriverne serve per tenere alta l’attenzione di chi ci amministra su un settore chiave, che pesa e non poco sull’economia regionale. Sensibilizzare gli enti sulle opportunità che la sinergia offre rispetto al navigare in solitaria. Ma riempire di contenuti questa cabina e soprattutto di un regista è un compito che spetta ad altri, politica in primis.
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