Festival Storie, il pongista-attore
Alessio Sardelli tra vita e sport

SERVIGLIANO/BELMONTE PICENO - L’ex campione di tennis tavolo, domani, sarà il protagonista di “Ping Pong oltre la rete”

Ci sarà tennistavolo in campo e sul palcoscenico, domani a Servigliano e a Belmonte Piceno. Trait d’union sarà il noto attore Alessio Sardelli, che negli anni ’70 è stato un campione pongistico. Nel primo pomeriggio, alle ore 16, sarà nella palestra di Servigliano per salutare gli appassionati presenti al match di serie B2 fra Virtus Servigliano, capolista a pari merito con Prato, e Arezzo, che è terzo e insegue a due lunghezze.

In serata, alle 21,15, l’ex campione italiano di doppio e atleta della Nazionale sarà protagonista al teatro Don Bosco di Belmonte Piceno dello spettacolo “Ping Pong oltre la rete”, di Alessandro Fani con la regia di Carlo Sciaccaluga. Sarà anche possibile visitare la mostra di reperti originali, che illustra la storia del ping pong, allestita nel vicino museo archeologico. Lo spettacolo è inserito nel Festival Storie, diretto da Manu Latini e organizzato in sinergia da cinque Comuni terremotati fermani (info biglietti 0734.632800).

“Sardelli – spiegano dall’organizzazione del doppio evento – vestirà i panni di Ernesto Volo, un personaggio ispirato a se stesso, e sul palco, oltre a recitare, giocherà”. Così ricorda i suoi inizi pongistici: “Partì tutto da una racchetta di legno, puro e semplice legno, che si trasformò poi in una più bella e leggera, rivestita di gomma piuma gialla, a sua volta ricoperta di gomma rossa – dichiara Sardelli a Fitet.org – Era la mia prima vera racchetta con la quale ho fatto gran parte delle mie battaglie sportive”. Poi nel corso degli anni Sardelli è diventato attore e a teatro ha lavorato con maestri assoluti come Gigi Proietti e Giorgio Albertazzi: “Avere l’opportunità di portare sulle scene storie e sentimenti di un tempo che fu e raccontare alle nuove generazioni pongistiche sconfitte, vittorie, sorrisi, lacrime e aspirazioni di uno sport che per me è stato vita rappresenta una grande soddisfazione”.

Alessio tornerà nelle Marche, dove ha giocato alla fine degli anni ’70. “Precisamente era il 1979 – racconta a Fitet.org- Fui ceduto dal Cus Firenze alla Vita Mirella Sant’Elpidio a Mare come quarto uomo, cioè quello che fa tanta compagnia alla panchina…comunque illustre perché in palio c’era lo scudetto tricolore. La squadra era composta anche da Kostas Priftis campione greco, Roberto Giontella ed Enrico Macerata. Arrivai alla stazione di Porto San Giorgio, ad attendermi c’era don Aldo Baldassarri, prete sui generis che vestiva in abiti civili ed eleganti e guidava una A112 Abarth”.

Così Sardelli sull’esperienza marchigiana: “Sant’Elpidio dal suo cocuzzolo si stagliava silenzioso, per un atleta era il massimo: solo palestra, allenamento al tavolo e gare. L’unico svago era il circolo ‘I cacciatori’ dove, fra gioco delle carte, biliardo e fumo di sigarette, era meglio starsene a casa a studiare. Dopo vicende alterne si arrivò allo spareggio per lo scudetto contro il TT Senigallia. Si giocò in campo neutro a Terni, vista l’alta tensione che regnava fra le due squadre. Per i nostri fan loro erano i ‘pesciaioli’ e noi per loro eravamo gli ‘scarpari’. Finalissima incandescente, io ero in panchina come quarto uomo e soffrii terribilmente. Alla fine perdemmo per 5-3 e quella fu l’ultima volta che indossai la maglia nerogialla. Dopo quarant’anni torno in quella terra che mi vide giovane ed esuberante pongista di primo livello e oggi mi ritrova narratore di una storia…”. A Belmonte Piceno, Sardelli troverà tra gli spettatori proprio Enrico Macerata, lo storico giocatore che nel corso della sua carriera che dura da mezzo secolo ha saputo vincere 4 scudetti, coppe europee, 40 titoli italiani, indossando anche la maglia della Nazionale nella storica trasferta in Cina datata primi anni Settanta.


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