di Paolo Paoletti
L’intero territorio fermano e le Marche sono in lutto per la scomparsa improvvisa del maresciallo Salvatore Coppola, figura quanto mai legata alla sua Fermo e al territorio regionale. Originario di Castellammare di Stabia ma poi trapiantato a Fermo, il Maresciallo Coppola è stato un vero e proprio pilastro dell’Arma nel Fermano. Gli venne anche conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e anche la medaglia mauriziana al compimento di cinquant’anni di servizio militare.
Salvatore Coppola è deceduto nel sonno, la notte appena trascorsa. Toccanti le parole della figlia, Titti Coppola, nel dare l’annuncio della scomparsa del padre: “Te ne sei andato nel sonno. Ci hai lasciati senza parole. Ti voglio bene”. I funerali si terranno domani, 5 dicembre, alle ore 15 presso la chiesa di Cristo Re Misericordioso a Santa Petronilla a Fermo.
Salvatore Coppola nella sua carriera da carabiniere non ha mai dimenticato quel terribile 17 maggio 1977, quando in un sanguinoso scontro a fuoco morirono a Porto San Giorgio Alfredo Beni (Medaglia d’Oro al Valore Militare, a cui oggi è intitolata la caserma di Fermo) e poi a Civitanova il maresciallo Sergio Piermanni. In quel drammatico scontro, nato per un controllo in un ristorante, rimase ferito anche il carabiniere Velemiro Di Toro e l’allora capitano Rosario Aiosa comandante della compagnia di Fermo. E proprio in occasione della morte nel 2015 del maresciallo Velemiro Di Toro, Salvatore Coppola aveva espresso la massima stima per il suo collega spiegando come qui fatti erano rimasti indelebili nel suo cuore. Oggi un altro importante pilastro della storia dell’Arma dei Carabinieri di Fermo ci ha lasciato.
Nel 1988 in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II a Fermo, il maresciallo Coppola venne immortalato in una foto a pochi passi da Karol Wojtyla, oggi santificato. Immagine che era per lui un grandissimo motivo di orgoglio.
Di lui resterà il ricordo di coloro che lo hanno amato, conosciuto e incontrato anche solo una volta. Era inoltre un grandissimo tifoso della Fermana.
Tra le sue grandi passioni c’era quella per la radio. Il maresciallo Coppola era infatti un assiduo ascoltatore delle trasmissioni radiofoniche della notte di Radio Fermo Uno e Radio Aut dove telefonava con lo pseudonimo di ‘Centurione’. Sempre cortese, corretto e affabile verso il prossimo, così come insegnatogli dall’Arma, il ‘centurione’ era amato dagli ascoltatori di tutte le Marche raggiungendo una grande popolarità.
Tanti i messaggi di cordoglio, anche sulla sua pagina Facebook, strumento che il maresciallo Coppola aveva imparato ad usare. I suoi amici lo ricordano così: “Uomo discreto con un grande bagaglio umano ho avuto l’onore di conoscerti e di apprezzare tramite fb il tuo orgoglio di Carabiniere e la tua dignità. Ricordero’ sempre quando salutavi tutti con la frase ‘buone cose’ e la tua risata accattivante ed e’ questo che voglio augurarti nel tuo viaggio ultraterreno. Buone cose Maresciallo Salvatore Coppola”.
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