“A Porto Sant’Elpidio viviamo un serio problema di sicurezza, che seriamente va affrontato, sminuirlo è l’errore peggiore che si possa commettere”. Inizia così l’intervento della Lega di Porto Sant’Elpidio, dopo le violenze accadute venerdì sera dentro e fuori dal bar Blasco, all’estremo sud della città, dove una decina di persone, tutte di nazionalità straniera, hanno distrutto il locale e si sono ferite con colpi di arma da taglio.
“Dopo il grave episodio di venerdì sera – nota la coordinatrice locale della Lega, Gioia Giandomenico – riteniamo vada immediatamente richiesto un tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza con tutte le forze di polizia, il Sindaco e la Prefettura. Non possiamo far finta che non sia accaduto nulla. La zona sud di Porto Sant’Elpidio non deve diventare una nuova Lido tre archi. I cittadini non debbono più vivere quotidianamente nella paura. Parliamo di un problema che interessa anche le vie interne, dove troviamo gentaglia che mette a rischio la sicurezza della collettività”.
La Lega ritiene troppo ‘leggera’ la presa di posizione del sindaco Nazareno Franchellucci dopo l’accaduto. “Ormai sono quasi all’ordine del giorno risse, accoltellamenti ed episodi di violenza. Altro che episodi in netta diminuzione, chi lo dice non ha il polso della situazione, stiamo diventando un far west. Quanto capitato al Bar Blasco si collega ad un’altra violenta rissa avvenuta pochi giorni prima in Piazza Garibaldi. Non sono fenomeni sporadici, ma periodici e con crescente frequenza, che non avvengono più solo nel cuore della notte. Etichettare la vicenda di venerdì sera come un fatto riguardante Lido Tre Archi, come fatto dal sindaco Franchellucci, non riduce minimamente la gravità. Tre Archi si trova ad appena 50 metri dall’estremo sud di Porto Sant’Elpidio. Forse all’epoca, prima di aprire il ponte di collegamento tra le due zone, sarebbe servita una riqualificazione di quel quartiere”.
La Giandomenico si chiede inoltre “se questa gente venga censita, o il rigore nei controlli valga solo per gli italiani. Cosa sappiamo di quei soggetti che troviamo per giornate intere davanti a qualche bar e che evidentemente non hanno un’occupazione? Sappiamo cosa fanno nella vita e se abbiano e una fonte di sostentamento onesta?
Queste domande non c’entrano nulla col razzismo, la questione è solo di legalità. Alla zona sud di Porto Sant’Elpidio è stato tolto tutto, non ci è rimasta nemmeno una spiaggia, ma ci rimangono i delinquenti. Questi fatti di sangue non sono casuali, spesso risse e scontri derivano da una divisione del territorio per gestire spaccio di droga e prostituzione. Ma questo territorio non è di loro proprietà. Le forze dell’ordine, a cui va tutto il nostro sostegno e ringraziamento, fanno tutto il possibile. Ma non bastano i controlli, c’è bisogno di estirpare una volta per tutte ed allontanare soggetti che arrecano solo problemi e paura”.
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