“Senza entrare nel merito tecnico della decisione legata alla inammissibilità dell’emendamento alla manovra sulla canapa industriale, non possiamo mancare di prendere atto con grande rammarico che non sia stato colmato il grande vuoto normativo legato all’applicazione della legge 242/2016 per la promozione della filiera della canapa. Sono proprio i nostri produttori, infatti, a chiedere chiarezza al legislatore, così da poter operare nella piena legalità e nella tutela della salute dei consumatori attraverso la certificazione e la tracciabilità delle produzioni”.
Lo sottolinea, in una nota stampa dell’associazione che rappresenta, il presidente della Copagri Marche Giovanni Bernardini, ricordando che nel nostro Paese “sono diverse migliaia gli agricoltori che hanno deciso di investire con grande coraggio e forza di volontà sulla canapa industriale”.
“Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che parliamo di una coltura dal grandissimo potenziale, agricolo e non solo, che rappresenta a nostro avviso una di quelle cosiddette filiere minori che tanto possono dare al primario del nostro Paese, anche in termini di reddito dal momento che per questo mercato si prevede in Europa un giro d’affari di 28 miliardi al 2021; basti pensare che fino alla metà del secolo scorso l’Italia era il maggior produttore europeo di canapa e il secondo a livello mondiale”, fa notare Bernardini nel comunicato stampa.
“E’ sempre più urgente, quindi, sgomberare il campo dalla confusione e dall’incertezza che affliggono il settore ed evitare di creare inutili allarmismi, che hanno come principale risultato quello di danneggiare gli agricoltori che coltivano canapa, coltura fondamentale in termini di bio-economia, ma anche di multifunzionalità, dal momento che i suoi utilizzi vanno dalla bio-cosmetica alla bioenergia e dalla bio-edilizia al bio-tessile, senza contare le applicazioni alimentari o mediche”, aggiunge il presidente della Copagri Marche.
“Ribadiamo la nostra totale disponibilità a confrontarci con le istituzioni preposte e a lavorare su un apposito provvedimento legislativo condiviso e concertato che vada a completare e integrare la legge sulla coltivazione della canapa, colmando un vuoto normativo divenuto ormai insostenibile per i produttori agricoli”, conclude Bernardini.
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