di redazione CF
“Chiediamo le dimissioni immediate e irrevocabili del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede”. E’ la nota tranchant, frutto di una netta presa di posizione, dell’ordine degli avvocati di Fermo guidati dal presidente Stefano Chiodini. Il pomo della discordia? Le recenti esternazioni del Guardasigilli sulla riforma della prescrizione e delle considerazioni del ministro legate alla correlazione tra reato, dolo e conseguenti termini, ridotti, di prescrizione, appunto. Dichiarazioni che hanno fatto saltare dalla sedia l’ordine degli avvocati di Palermo, per primi. Ed è proprio sulle dichiarazioni di Bonafede che ieri si è incentrata la seduta di ieri del consiglio dell’Ordine degli avvocati fermani.
“Condividendo il contenuto del deliberato assunto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo il 12 ottobre scorso e della missiva inviata, il giorno successivo dal coordinatore dell’Ocf al presidente del Consiglio dei Ministri e allineandoci alle varie comunicazioni intervenute in questi giorni, da parte di altri consigli dell’Ordine degli Avvocati del territorio, in relazione alla sfiducia, nei confronti del ministro della Giustizia, l’onorevole Alfonso Bonafede, per quanto da questi, in più occasioni, espresso, chiediamo – si legge nella nota firmata del consiglio dell’ordine degli avvocati fermani, firmata in calce dal suo presidente, Stefano Chiodini – le dimissioni immediate ed irrevocabili di Bonafede dall’incarico di ministro della Giustizia invitando sia l’Ocf che il Cnf a sensibilizzare, in tal senso, i gruppi parlamentari ed il presidente del Consiglio.
Le esternazioni del ministro, che è anche un avvocato, denotano una chiara carenza delle più elementari nozioni del diritto, richieste sin dai primi anni del corso di Laurea in Giurisprudenza.
Quelle esternazioni, diffuse nel corso di trasmissioni televisive, ingenerano nella collettività, confusione, disinformazione ed errati convincimenti su aspetti della legislazione penale, oltre che sul fondamentale ruolo degli avvocati. Nonostante tale situazione, il ministro Bonafede, intende ‘riformare’ la giustizia italiana e con queste premesse, il pericolo di andare incontro a modifiche illogiche, se non contra legem, è altamente concreto.
In particolare, quanto ad urgenza ed importanza, il ministro intende modificare l’istituto della prescrizione, contro ogni logica giuridica e contro il parere e la volontà di intere categorie. Riteniamo quindi che tutto quanto accaduto e sottolineato dagli Ordini degli avvocati di tutta Italia, renda evidente l’assoluta inadeguatezza del ministro Alfonso Bonafede, a ricoprire un ruolo così importante, che richiede la conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione e del diritto, nonché il rispetto delle categorie che operano in tale ambito”.
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