di Andrea Braconi
C’è (ancora) vita nella sinistra fermana. Piuttosto silente negli ultimi mesi sulla dinamiche cittadine – eccezion fatta per la questione dell’area poi acquistata dalla Steat -, la galassia che va dal Partito Democratico alle civiche L’Altra Fermo e Fermo Migliore, passando per Articolo 1 Mdp, si è ritrovata per un primo contatto in merito alle prossime elezioni comunali.
Perché contro la corazzata Calcinaro, che tutti danno come strafavorita per un secondo incarico, qualcosa bisogna pur fare. E così in un tardo pomeriggio a ridosso del Natale, le forze che con altri acronimi e denominazioni avevano portato alla vittoria nel 2011 Nella Brambatti (salvo poi sfiduciarla ad inizio 2015), hanno provato a ragionare sulle varie opzioni da qui alla prossima primavera.
Una discussione proficua, da quanto trapela, utile soprattutto per provare a ricostruire un rapporto di fiducia con la città, prerogativa essenziale per contrastare l’attuale maggioranza. Ma i dubbi restano: tentare una fusione quasi a freddo soltanto per erodere una manciata di voti oppure andare da soli, fare campagne elettorali distinte nel tentativo di eleggere più consiglieri possibili e solo successivamente ricreare quell’asse che, rimanendo sempre nel campo teorico, potrebbe ambire a riprendere il governo della città?
Di sicuro ci saranno altri momenti di confronto, per poi prendere una decisione unitaria oppure seguire altre traiettorie. Al momento, e non era affatto scontato, già il solo sedersi alla stesso tavolo è da registrare come un piccolo ma significativo successo.
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