(foto Rodolfo Marziali)
di Paolo Paoletti
L’emergenza continua. Dopo un venerdì e un sabato da incubo, la domenica è iniziata, già a partire da metà mattinata, con code e rallentamenti sia in autostrada che lungo la Statale, da Porto Sant’Elpidio fino a Pedaso, proseguendo lungo la costa picena. Fortunatamente la situazione è migliorata rispetto a ieri e a venerdì. Quella di ieri resterà forse nella memoria come la peggior giornata di sempre per la viabilità nel Sud delle Marche.
In questo contesto non va però dimenticato l’impegno costante di chi, anche con turni straordinari, sta cercando di garantire la sicurezza di cittadini e automobilisti in una situazione quanto mai di emergenza. Turni di lavoro incessanti per gli agenti della sottosezione di Porto San Giorgio della polizia autostradale. Al loro fianco, nei rispettivi comuni, i tanti agenti della polizia locale che stanno cercando di guidare e dare consigli agli automobilisti trovatisi improvvisamente nel bel mezzo di percorsi a loro sconosciuti,
Ieri sera a mezzanotte, gli agenti della polizia locale di Porto Sant’Elpidio, erano ancora posizionati all’uscita del casello autostradale per fornire indicazioni. In prima linea anche gli agenti della questura di Fermo, i carabinieri del comando provinciale, addetti Anas e personale di Autostrade per l’Italia. Diversi i comuni che si sono trovati costretti impostare i semafori lampeggianti, sacrificando, in alcuni casi con pesanti conseguenze, la viabilità interna cittadina, pur di far fronte ad un’emergenza difficile da gestire e ampiamente prevista nelle settimane e mesi passati.
Il sindaco Vincenzo Berdini
Se Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Fermo possono contare su una struttura organizzativa più grande, il comune di Pedaso si è trovato a far fronte da solo ad un’emergenza senza precedenti. Basti pensare che a ridosso del centro abitato, a poca distanza, ricade il casello A14, l’imbocco della Valdaso e ovviamente il traffico fuori controllo della Statale Adriatica. E così il sindaco Vincenzo Berdini, la sua amministrazione, i vigili urbani e i cittadini di Pedaso si sono trovati nel cuore dell’emergenza affrontandola con i mezzi che avevano a disposizione .
“Pedaso è il Comune più piccolo tra quelli interessati da questa emergenza – spiega il sindaco Berdini – Rispetto alle altre realtà non è affatto semplice riuscire a gestire simili disagi. Per prima cosa voglio ringraziare i miei concittadini per la grande pazienza e per aver sacrificato la propria quotidianità cercando di convivere con questa situazione senza precedenti. Ieri abbiamo dovuto mettere tutti i semafori lampeggianti per consentire di sbloccare la strada. Questo sicuramente comporta disagi per tutti coloro che vivono nella città, per i pedoni e le attività commerciali. A loro va il mio primo ringraziamento. Quando i semafori restano accesi invece, teniamo sempre del personale a sorvegliare i flussi di auto, soprattutto per consentire di sbloccare la Valdaso”.
Sindaco Berdini che aggiunge: “Bisogna tenere conto che Pedaso ha solo due vigili urbani e che i fondi per gli straordinari sono terminati. Nonostante questo ce la stiamo mettendo tutta per sopportare l’emergenza. Il Comune non ha un budget infinito. Situazioni come queste rappresentano un notevole stress economico per le casse pubbliche di un piccolo Comune come il nostro e per le ore di straordinario del personale. Un grazie particolare lo voglio riservare al lavoro degli uomini dell’Anas che sono arrivati in nostro soccorso. Hanno sempre dato una disponibilità incredibile”.
Da Pedaso a Fermo che ieri, oltre all’incubo traffico, ha dovuto affrontare anche lo sciopero dei Cobas con autobus arrivati da tutta Italia. E a riguardo arriva lo sfogo del sindaco Paolo Calcinaro: “Ringrazio la municipale che sta facendo quello che può. Ieri sono stato in prima linea su due fronti, quello della costa e la sicurezza per il corteo dello sciopero dei Cobas. I nostri territori non meritano questo spettacolo vergognoso: lo doveva prevedere chi ha emesso questo provvedimento senza sentire nessuno, lo dovevano limitare autostrade e ministero con un lavoro senza pausa su rimedi e relative autorizzazioni. Penso che questo sia uno specchio preciso di come questa nazione si stia ormai incartando su se stessa: tra burocrazie, inadeguatezze, protagonismo. E nessuno che possa riuscire a riformare il Paese con competenza, convinzione e visione. Sono amareggiato”.
Calcinaro che lancia un appello ai futuri candidati alla presidenza della Regione Marche: “Credo che alle prossime elezioni regionali dovremo proprio controllare che i vari candidati presidente mettano, non solo in programma ma come priorità regionale, la pretesa dal Governo (e di qualunque colore esso sia) della continuazione della terza corsia”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati