di redazione CF
Continuano le denunce dei carabinieri per il “codice rosso”: sette persone sono state denunciate, una anche per il reato di estorsione e lesioni personali e una per porto abusivo di strumenti atti ad offendere.
I militari dell’Arma della compagnia di Fermo, dunque, non mollano la presa, non arretrano nella loro battaglia contro i reati attinenti al “codice rosso”, ovvero maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
“Una persona di origini pakistana, pregiudicata – fanno sapere dall’Arma – è stata denunciata dai carabinieri di Monte Urano per aver maltrattata la figlia, minore, costringendola a non uscire da casa per frequentare i propri amici.
I carabinieri di Porto Sant’Elpidio hanno, invece, denunciato due persone, un italiano e un cittadino di origini marocchine. L’italiano, coniugato, picchiava la propria moglie in casa per futili motivi e il maltrattamento ha avuto fine solo grazie all’intervento immediato dei militari, che hanno permesso di calmare gli animi e di portare la donna in ospedale, dove le è stata diagnosticata una lesione sul volto per trauma contusivo, giudicata guaribile in dieci giorni. L’altro, il marocchino, ha aggredito nei pressi di un esercizio pubblico la ex fidanzata con calci e schiaffi e una chiave inglese procurandogli una lesione al volto giudicata guaribile in sette giorni. L’uomo è stata denunciato per lesioni aggravate minaccia aggravate e porto abusivo di strumenti atti ad offendere. Due persone denunciate dall’Arma di Porto San Giorgio, ovvero un italiano di origini campane che per futili motivi ha picchiato la propria moglie in casa procurandogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni e un italiano che ha picchiato l’ex fidanzata in casa procurandogli lesioni giudicati guaribili, anche in questo caso, in una settimana. Inoltre con minacce ha estorto la somma contante di 500 euro l’uomo è stato denunciato per il reato di atti persecutori, lesioni personali ed estorsione”.
E in conclusione, nel report dell’Arma: “due italiano sono stati denunciati dai carabinieri di Monterubbiano per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex fidanzate. I due, non avendo accettato la fine della relazione sentimentale hanno pedinato, anche con appostamenti sui rispettivi luoghi di lavoro, le ex fidanzate. L’intervento dei militari di Monterubbiano ha messo fine all’agonia delle due ragazze, denunciando i due alla procura della repubblica di Fermo per atti persecutori”.
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