di Pierpaolo Pierleoni
L’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio vuole chiudere la partita per l’acquisto dell’ex cineteatro Gigli. Una vicenda che si è oltremodo complicata lo scorso autunno, quando l’Agenzia del demanio ha inviato la propria stima della parte d’immobile che l’ente è intenzionato a comprare, valutandolo 1.510.000 euro, cioè 440.000 euro in meno di quanto era convenuto tra le parti nel preliminare di vendita. Un valore contestato tanto dal privato, quanto dal Comune. Il primo ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di concludere la vendita ad un prezzo minore di quello pattuito, l’ente si è trovato nella situazione di non poter spendere più di quanto indicato dal Demanio.
Un’impasse sbloccata dal Decreto fiscale 2020, che ha soppresso il vincolo di chiedere un parere di congruità. La norma, quindi, non obbliga più l’amministrazione Franchellucci ad attenersi a quanto espresso dal Demanio. Ma sottoscrivere il contratto ad una somma di 1.951.000 euro, quando un ente terzo, benchè non più vincolante, ha indicato un valore di appena 1,5 milioni, sarebbe attaccabile e non solo dal punto di vista politico. Tra l’altro, sono stati gli stessi uffici comunali, a settembre, ad inviare al Demanio una nuova perizia sull’ex Gigli, abbassando la stima del valore complessivo di circa 180.000 euro, per fissarla a 1.770.000.
Per arrivare a conclusione dell’intricato affare, il sindaco Franchellucci ha scritto all’Agenzia delle entrate, direzione provinciale di Ascoli Piceno, che già in passato si era occupato dell’ex cineteatro Gigli. Aveva infatti elaborato una stima nel 2015, sullo stato dell’immobile prima del restauro, e di nuovo nel 2017, sulla base del progetto di ristrutturazione. La lettera, inviata lunedì 13 gennaio, chiede una nuova relazione sul valore della struttura, ora che la riqualificazione è stata completata, comprensiva della corte esterna. Insomma si cerca un ultimo parere che legittimi il Comune a definire l’intesa.
La Azzurro Srl ha già fatto sapere di volere per intero la somma prevista nel preliminare e, dalle missive inviate in Comune, non sembra disposta ad alcuno sconto, anzi ha scritto di aver sostenuto spese ulteriori, rispetto al prezzo di 1.951.000 euro, per lavori maggiori rispetto a quelli previsti nel progetto. Sul tema l’opposizione incalza. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli già nelle scorse settimane ha preannunciato una segnalazione alla Corte dei conti per verificare la correttezza dell’azione amministrativa. Oggi, a mezzo social, anche Pierpaolo Lattanzi, già capolista di uno dei raggruppamenti del Laboratorio civico alle scorse elezioni amministrative, ha fatto sapere di essere pronto a raccogliere le firme per presentare un esposto alla Procura della Repubblica, da inviare subito dopo la sottoscrizione del contratto definitivo di compravendita dell’ex cineteatro. Un’iniziativa, ha precisato Lattanzi, esclusivamente personale e non correlata all’appartenenza al gruppo civico.
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