Accoglienza e condivisione a Porto San Giorgio, celebrazione ecumenica con i rumeni ortodossi

PORTO SAN GIORGIO - La celebrazione ecumenica dei rumeni ortodossi nella chiesa della Sacra Famiglia, un'incontro prezioso di crescita personale e comunitaria; prosegue il cammino nel segno dell'amicizia fraterna

Celebrazione Ecumenica

di Maria Elena Grasso

Si è svolta ieri, nella Chiesa della Sacra Famiglia a Porto San Giorgio, la celebrazione ecumenica presieduta da padre Bogdan insieme a don Piero Quinzi. La cerimonia, arricchita dai canti della Corale Shalom e del Coro Ortodosso S.Eliseo di Fermo è stata impreziosita da un importante momento di dialogo con l’Arcivescovo Monsignor Pennacchio, che ha sottolineato l’importanza di un cammino verso la piena unità. Presenti anche i parroci della vicaria di Porto San Giorgio e i rappresentanti dei movimenti dei Focolarini e della Comunità Neocatecumenale.

Un incontro prezioso soprattutto in questa, che è la ‘settimana di preghiera per l’unità dei cristiani’, come ha ricordato proprio ieri mattina il Papa, durante l’udienza del mercoledì: “Accogliere cristiani di un’altra tradizione significa in primo luogo mostrare l’amore di Dio nei loro confronti, perché sono figli di Dio, fratelli nostri. L’ospitalità ecumenica richiede la disponibilità ad ascoltare gli altri, prestando attenzione alle loro storie personali di fede e alla storia della loro comunità, comunità di fede con un’altra tradizione diversa dalla nostra”.

presepeLa celebrazione, giunta al sesto anno, è stata un’occasione importante di condivisione, con la comunità di rumeni ortodossi in abiti tradizionali, che ha creato un’atmosfera di incontro con la parrocchia ospitante. La presenza degli ortodossi, che ogni domenica si riunisce nella chiesa ‘Cristo Re’ di Santa Petronilla a Fermo, ha visto in prima battuta la celebrazione ecumenica della parola di Dio; in un secondo momento il gruppo rumeno ha raccontato l’importanza e il valore dei propri usi e costumi attraverso canti e riflessioni. I numerosi bambini della comunità ortodossa, hanno vissuto un’ esperienza particolare quando, invitati dai parrocchiani hanno scoperto il presepe, tipico della tradizione cattolica. Incuriositi e affascinati, sono stati la testimonianza di come il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse sia sempre un occasione di gioia e di crescita nella fede.

La festa si è conclusa con un buffet, che a modo suo è stato un ulteriore gesto di amicizia fraterna, infatti i parrocchiani e i rumeni hanno condiviso dolci tipici di entrambe le tradizioni, a suggellare un dialogo sempre più di all’insegna della convivialità e dell’incontro. “Momenti come questi” – ha sottolineato Viviana De Marco, presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane delle Marche – non devono essere ‘una cattedrale nel deserto’, ma circostanze preziose di arricchimento personale e comunitario”.

I prossimi appuntamenti con le celebrazioni ecumeniche sono fissati per stasera, alla Curetta di Servigliano e domenica a Civitanova.

 

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