di redazione CF
Dal motorino rubato ai gioielli misteriosamente abbandonati in campagna, passando ovviamente per droga e clandestini. C’è un po’ di tutto nel report della Polizia della questura di Fermo che oggi tira le somme di indagini e controlli effettuati negli ultimi giorni nel territorio provinciale, a partire dalla costa. Nelle ultime 72 ore infatti gli agenti della Polizia di Fermo, affiancati dall’unità cinofila del gruppo della Guardia di Finanza e dai colleghi di Pescara, sono tornati a passare al setaccio le zone maggiormente soggette a episodi criminosi. E così, oltre a droga e clandestini, sono sbucati anche oggetti provento di furto.
I continui controlli di sicurezza sono stati predisposti dal questore di Fermo. Luciano Soricelli, ed attuati dalla Squadra Mobile, dalla sezione Volanti, dalla Polizia Scientifica e dal Reparto Prevenzione Crimine di Pescara con l’unità cinofila della Guardia di Finanza.
“Anche nel corso della passata settimana sono state organizzati specifici servizi di prevenzione e contrasto, riaffermando la presenza delle forze dell’ordine nel territorio fermano.
Gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine – spiegano dalla questura, entrando nel dettaglio delle operazioni messe in campo – hanno effettuato numerosi posti di controllo nelle località di Lido Tre Archi e Porto San Giorgio, procedendo alla identificazione di più di 90 persone e al controllo di circa 70 veicoli.
I controlli hanno avuto come obiettivi anche cinque negozi etnici delle zone interessate, sia sotto il profilo amministrativo che relativamente agli avventori degli esercizi.
Un giovane cittadino macedone è stato trovato in possesso di due involucri di cellophane contenenti hashish del quale si è dichiarato consumatore. E così la sostanza, per un peso complessivo di tre grammi è stata sequestrata e lo straniero segnalato alla Prefettura.
Nel corso delle attività è stato anche identificato un giovane nigeriano, sprovvisto di documenti di identità. L’uomo è stato quindi accompagnato per accertamenti in Questura a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Lì, le divise hanno accertato il suo stato di clandestinità sul territorio nazionale. Al giovane è stato notificato il decreto prefettizio di espulsione e l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale.
Stessa sorte per un giovane del Mali irregolare in Italia, domiciliato nell’entroterra fermano, che si trovava in transito nelle aree sottoposte ai controlli di polizia. Il ragazzo, dopo gli accertamenti dell’Ufficio Immigrazione, è stato “colpito” anche lui dal decreto di espulsione”.
E dopo la droga e i clandestini, i furti. O meglio, le refurtive. “Il personale della Polizia di Stato ha rinvenuto un ciclomotore abbandonato nei pressi di un canneto. Il motociclo, a seguito degli accertamenti, è risultato oggetto di furto perpetrato in provincia pochi mesi fa. Contattato il proprietario, si è potuto procedere alla restituzione del mezzo. Infine, a seguito della segnalazione di un cittadino, il personale della Volante impegnato nei servizi straordinari ha proceduto al recupero di diversi gioielli. L’uomo che ha chiamato il 113, infatti, durante una passeggiata nella campagna a ridosso della costa fermana, aveva rinvenuto alcune scatolette contenenti vari oggetti di valore.
Il personale della Polizia, raccolti i gioelli, ha verificato gli atti relativi ai recenti interventi per furto in abitazione riscontrandone uno con caratteristiche tali che, per gli oggetti trafugati, era compatibile con quanto rinvenuto.
E così è subito partita la telefonata al proprietario di quei gioielli. Il derubato, residente a Porto Sant’Elpidio, si è recato in questura riconoscendo gli oggetti ritrovati e segnalati nella denuncia di furto. I monili, quasi tutti quelli sottratti, sono stati riconsegnati al legittimo proprietario”. Dunque merce rubata, abbandonata, recuperata dalla polizia e riconsegnata ai legittimi proprietari. Ma quest’ultimo passaggio, ossia la riconsegna, è stato possibile solo grazie alle denunce sporte. Uno step essenziale, per la polizia: “Si raccomanda – rimarcano infatti dalla questura – di presentare sempre denuncia per i reati predatori subìti sia per poter meglio indirizzare le attività di prevenzione e controllo nelle zone maggiormente colpite dai delinquenti sia per consentire di rintracciare, come in questo caso, i legittimi proprietari di oggetti rinvenuti ovvero sequestrati ai ladri rintracciati dalle forze dell’ordine ed evitare, in caso di mancata individuazione dei proprietari, che gli oggetti vengano venduti all’asta“.
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