Paolo Ginestra: ”A Fermo
per dare il mio contributo”

SERIE C - L'esperto numero uno, cavallo di razza e di ritorno alla causa gialloblù, a pochi giorni dal derby in casa della Samb racconta i motivi del riapprodo con la società del Girfalco. "Per un calciatore il professionismo è il massimo, ma per conorare il tutto serve anche la salvezza di squadra" ha precisato l'inossidabile estremo difensore

di Paolo Gaudenzi

 

FERMO – “Sono tornato per dare una mano con il mio contributo. Per me era un’occasione importante quella di ritornare in Lega Pro, ed alla fine sono contento della decisione fatta, anche se dal San Nicolò subito non volevano lasciarmi libero, poi tutto è andato liscio”.

Inizia così la conferenza stampa a pochi giorni dal derby in casa della Samb l’esperto estremo difensore Paolo Ginestra (foto).

Già canarino negli anni scorsi, l’inossidabile numero uno come noto è tornato a difendere i pali della porta gialloblù nella finestra di mercato a cavallo corrente.

“Ho pensato che per un calciatore fare il professionismo è la cosa principale, ho voluto quindi rimettermi in discussione, farmi vedere anche in questi palcoscenici. Tutto bello da descrivere ma, andando alla sostanza collettiva, serve soprattutto la salvezza della Fermana per coronare il quadro complessivo. Il livello della C si è alzato molto, è decisamente più competitivo rispetto al recente passato, ma sappiamo come fare per raggiungere il nostro obiettivo: con un passettino alla volta, lavorando, e cercando di tornare anche a fare punti in casa”, ha proseguito Ginestra, che incalza.

“Nelle scelta di tornare qui a Fermo hanno contribuito tutti: il direttore, la famiglia e gli ex compagni, un mix fatto da queste componenti. A San Nicolò, ad ogni modo, sono stati mesi fantastici quelli iniziali, caratterizzati da un girone di andata da primo in classifica e senza subire gol per undici partite. Ora tra i prof, nonostante l’età che ho, sono consapevole di quello che posso dare”.

“Il portiere è un ruolo particolare oggi – precisa -, con la regola degli under, anche e soprattutto tra i dilettanti, puoi passare da anni da protagonista a stagioni da secondo in disparte. Io ho cercato di non dare fastidio ai giovani numeri uno, come successo qui alla Fermana in precedenza. Penso di essere stato uomo fino in fondo, non creando interferenze negative ai giovani portieri che c’erano anzi, facendoli maturare e lavorare senza pressione alcuna da parte mia”.

“Il gol di Feralpi? Non mi ha fatto dormire per un paio di giorni per la clamorosa carambola che ha premiato loro a tempo scaduto. Continuiamo tutti a portare il nostro mattoncino alla causa, sperando anche nella buona sorte, che di recente non ci sta di certo premiando – ha concluso -. Vedi gli episodi di Ravenna, con il rigore non dato a nostro favore e la frettolosa ammonizione a Mané che ha creato i presupposti per la repentina espulsione. Purtroppo paghiamo sempre gli episodi. E’ andata bene però l’uscita fatta al 90′ contro il Piacenza, grazie anche alla collaborazione di un attento e generoso Ricciardi“.


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