Vanno a vendere casa
e la trovano nel caos: ovunque
i segni dell’occupazione abusiva

FERMO - L'increscioso episodio capitato a una famiglia dell'entroterra fermano e al loro agente immobiliare, sul posto con dei potenziali acquirenti, ieri mattina. Poche ore prima un uomo ha provato a distruggere un muro di un'altra casa per accedervi

La scritta con cui è stata imbrattata una parete della casa occupata abusivamente

di Giorgio Fedeli

Entrano nella loro casa estiva, a Lido Tre Archi, e trovano ovunque i ‘segni’ evidenti dell’occupazione abusiva: camere da letto sottosopra, bagno nel caos, anche una scritta su un muro. E’ la disavventura capitata a una famiglia dell’entroterra fermano che ieri mattina ha trovato la brutta sorpresa nel suo appartamento, usato per l’estate, a Lido Tre Archi.

Erano circa le 10 quando l’agente immobiliare incaricato dai proprietari di casa è entrato, insieme a dei potenziali acquirenti, nell’appartamento, vista mare, di Lido Tre Archi. Aperta la porta di casa, sembrava tutto ok: soggiorno lasciato grossomodo intatto, cucina idem. Ma quando l’agente immobiliare ha provato, senza riuscirvi, ad aprire la porta che divide il reparto ‘giorno’ da quello ‘notte’, ecco il primo sospetto: la porta era chiusa a chiave. A quel punto l’agente ha subito chiamato i proprietari di casa per avvisarli del disguido che da lì a pochi minuti si sarebbe tramutato in una triste certezza: la casa era frequentata da ‘altri’, da estranei. Sì perché rimossi dei vetri dalla porta, l’agente e gli acquirenti (immaginiamo con quali sguardi sbigottiti e forse anche intimoriti) sono passati alla zona delle camere da letto. E lì la certezza di cui si parlava prima: di tutto e di più, stanze sottosopra, oggetti e abiti dei proprietari tirati fuori da armadi e cassetti, e mischiati a quelli di estranei, cibo lasciato un po’ ovunque, cacciaviti e arnesi vari qua e là, asciugamani sul pavimento, anche una scritta con cui gli occupanti abusivi hanno imbrattato una parete. E poi anche una porta, chiusa a chiave, di una camera da letto. Insomma tutti i segni, evidenti è dire poco, dell’occupazione abusiva. A quel punto all’agente, sempre in contatto con i proprietari di casa che nel frattempo sono saliti in auto per recarsi in fretta e furia a Lido Tre Archi, non è restato altro da fare, nel timore che all’interno di quella stanza chiusa a chiave vi fosse ancora qualcuno, che allertare i carabinieri che, infatti, più tardi sono arrivati sul posto con una pattuglia del Radiomobile. E anche un fabbro per aprire la porta sbarrata. Con i carabinieri, l’amara presa d’atto: la casa era stata occupata abusivamente e usata come ‘tetto’, come ‘rifugio’ da chissà chi, e chissà per quanto tempo. L’agente e i proprietari, infatti, hanno anche appurato che era stata forzata una finestra vicino alla porta d’ingresso, una porta blindata, e tagliata la corda di una tapparella. Il tutto per rendere il più agevole possibile l’ingresso illegale nell’appartamento. E dinanzi al fatto compiuto, ai proprietari non è restato altro da fare che correre ai ripari per rendere inaccessibile l’appartamento. Mettendo ovviamente, e spiacevolmente, mano al portafogli.

Ma quello occorso ieri non è certo il primo caso di appartamenti occupati abusivamente a Lido Tre Archi. Solo poche ore prima, giusto per restare agli ultimi casi registrati, la polizia della questura di Fermo ha raccolto la segnalazione di alcuni residenti per dei colpi sospetti provenienti da un appartamento. Cosa stava succedendo? Semplice. Un balordo stava distruggendo i mattoni con cui il proprietario di casa aveva murato l’ingresso. Nei giorni scorsi, infatti, un uomo era stato sorpreso al suo interno dalle forze dell’ordine. L’abusivo è stato ovviamente identificato e allontanato dalla residenza. E il proprietario si era subito preoccupato di murarne l’ingresso. Ma quello stesso uomo, forse perché al suo interno aveva lasciato qualcosa di suo, era tornato davanti a quell’appartamento iniziando a distruggere i mattoni per potervi accedere nuovamente. E la polizia, arrivata subito sul posto, ha appurato che si trattava della stessa persona. Nemmeno i muri e i mattoni fermano più gli abusivi?


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