Umorismo nero sugli infanticidi,
nella bufera l’assessore Giacomozzi;

“Se ho offeso qualcuno mi scuso, ma rivendico la mia libertà”

MONTE URANO - Rime ironiche sul delitto di Cogne e l'omicidio di Yara Gambirasio, lo sdegno dell'opposizione, lui si giustifica:"Noto a tutti il mio spirito ironico"

di Pierpaolo Pierleoni

“Aaa Anna Maria Franzoni, quella mattina eri un po’ adirata, con Samuele te la sei pigliata, e con quel ca** di mestolino, hai ucciso il tuo bambino”. “Va bene Yara hai vinto tu, a nascondino non gioco più, ma dove ca**o ti sei nascosta, in un tombino oppure in una fossa?” Un umorismo decisamente noir, quello messo in rima, dal suo profilo Facebook, da parte dell’assessore monturanese Federico Giacomozzi nella tarda serata di ieri. Galeotta l’esibizione al Festival di Sanremo dei Ricchi e poveri, che ha “ispirato” il giovane politico del Partito democratico a comporre rime, parafrasando i brani più celebri della band. Così Giacomozzi ha pensato di condividere col mondo social quelle che ha definito “emozioni di black humour”, facendo riferimento a due dei più tragici fatti di cronaca nera in Italia: il delitto di Cogne e l’assassinio di Yara Gambirasio.

Probabilmente si è reso conto di essere andato sopra le righe, così nella notte ha rimosso il post ed i relativi commenti, ma le sue parole non sono passate inosservate e c’è chi ha immortalato i suoi pensieri in libertà. Ed oggi è esploso un polverone. A sollevare il caso è stato, sempre a mezzo social, il gruppo consiliare di minoranza CambiAmo MUsica, che ha pubblicato gli screenshot di Giacomozzi chiedendo: “Vi sembra opportuno che un assessore che rappresenta le istituzioni, commenti in questo modo un infanticidio? Un amministratore ha obblighi e responsabilità rispetto alla carica che ricopre, questi post sono inaccettabili”.

Marzia Malaigia

A stretto giro è arrivato il commento della consigliera regionale della Lega, Marzia Malaigia, monturanese anche lei: “Chiedo a chi legge questo post: quali sono i limiti di decenza e rispetto da non superare nella comunicazione pubblica, specialmente quando si ricoprono cariche istituzionali? Detto questo, soprattutto da insegnante prima ancora che da consigliere regionale, sono convinta che in nessun caso ed in nessun contesto si possa mai fare sarcasmo sulle tragiche morti di un bambino e di una adolescente, che hanno straziato il cuore dell’Italia intera.
Attendo quanto prima una posizione ufficiale e conseguenti provvedimenti da parte dell’Amministrazione comunale di Monte Urano nei confronti di uno dei suoi assessori”.

Indignato anche il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Andrea Balestrieri. “Trovo che quanto scritto da un assessore di Monte Urano sia di una vergogna inaudita. Come si possono scrivere delle rime su un simile argomento?
Sono senza parole per quello che ho letto e spero che il sindaco Moira Canigola prenda in considerazione quanto riportato da un membro della sua giunta”.

Federico Giacomozzi, assessore allo sport di Monte Urano

Il diretto interessato non fa marcia indietro. Affida ad un lungo post su Facebook i suoi chiarimenti, rimarcando una storia personale fatta di rispetto e non violenza. “Spesso uso l’ironia e da anni mi diverto a commentare Sanremo – spiega Federico Giacomozzi – e sapevo di usare delle espressioni borderline, me ne assumo la responsabilità, so di avere un ruolo pubblico e le reazioni dell’opposizione fanno parte del gioco. Chiedo solo non si tiri in ballo l’Amministrazione comunale e la politica, che non hanno nulla a che fare con le mie esternazioni personali”.

Giacomozzi, nel suo post su Facebook, si scusa, ma resta convinto che “lo humour nero non significhi violenza. Rivendico la mia libertà, pur nel rispetto dei gusti altrui”. L’assessore monturanese, in merito alla sua “consueta, personale ed ironica telecronaca del Festival di Sanremo”, evidenzia come siano “di dominio pubblico, da sempre ed in totale trasparenza, sia la mia condotta di vita che il mio operato civile/politico e credo che nessuno possa ricordare, raccontare o citare fatti in cui io abbia predicato, condiviso o peggio praticato violenza in qualsiasi forma. Semmai l’opposto, visto il mio storico impegno pacifista, non violento e pannellianamente radicale noto a tutti, specialmente a quei membri di Cambiamo MUsica con cui ho condiviso esperienze associative di promozione umana”.

L’assessore monturanese ritiene sia “noto a tutti il mio spirito ironico e umoristico a tutto tondo, che può comprendere anche l’humor nero, oppure la satira spinta. Specialmente nei giorni del Festival di Sanremo, si sa, che da anni mi diverto, senza alcuna ambizione o velleità, nel minuto per minuto, con evidente e palese spirito scherzoso. La mia ironia, come anche qualsiasi considerazione personale, possono piacere o non piacere; rispetto sempre e comunque le opinioni ed i gusti di ciascuno, ma tutto ciò nulla ha a che vedere con il mio agire politico, né con le responsabilità connesse al mio ruolo. Sul mio operato di Amministratore comunale, fatto sia di scelte azzeccate che di errori in buona fede, chiunque, ed a maggior ragione il gruppo consiliare di opposizione, può esprimere le proprie critiche e le eventuali indignazioni; cerco sempre di ascoltarle, di accoglierle e di farne tesoro. Ma appunto, gradirei che la lotta politica (per me non è mai una lotta, ma sempre un doveroso confronto, pur acceso) sia circoscritta ai fatti ed alle azioni inerenti l’attività politica”.

Infine, le scuse: “Se con i miei messaggi, personali e totalmente estranei all’Amministrazione comunale, ho offeso la sensibilità di qualcuno, me ne dispiaccio ed ovviamente chiedo scusa, ma ribadisco, se mai ce ne sia bisogno, la natura e l’intento ironico di humor nero. Credo nelle forme più ampie della libertà di espressione e di pensiero, rispetto quelle altrui, ma rivendico anche la mia libertà di ironia e ovviamente non rinuncerò di qui in avanti, qualora ne abbia voglia, di esternare il mio humor nero sempre ben confinato e contestualizzato in una dimensione pacifica e non violenta”.


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