“Acquaroli candidato perfetto,
mi fido della parola di Salvini”
Putzu e la sfida delle Regionali

POLITICA - Andrea Putzu, responsabile nazionale dei piccoli Comuni per Fratelli d'Italia, fa il punto sulla campagna elettorale e sulle istanze del territorio, in particolare delle imprese

di Andrea Braconi

I sondaggi danno Fratelli d’Italia in costante crescita e sempre più con il fiato sul collo al Movimento 5 Stelle, terzo partito dopo Lega e Pd. Risultati che, secondo Andrea Putzu, sono la naturale conseguenza di un lavoro serio e costante nei vari territori, compreso quello marchigiano dove il partito guidato da Giorgia Meloni punta a vincere le elezioni regionali con il suo candidato presidente Francesco Acquaroli. Una candidatura per la quale si attende il via libera di Matteo Salvini all’interno di quel grande mosaico che vedrà andare al voto anche Campania, Puglia, Toscana, Veneto e Liguria.

Manca ancora l’ufficialità, ma le ultime indiscrezioni fanno pensare che il Centrodestra andrà verso un sostegno compatto ad Acquaroli.

“Sono certo che Salvini rispetterà gli accordi, soprattutto per le Marche. È un uomo di parola, non ho dubbi che lo farà.”

Perché avete puntato decisi e con largo anticipo su Acquaroli?

“La sua è la candidatura più autorevole, è una persona che viene dall’esperienza amministrativa, che conosce la macchina regionale avendo fatto il consigliere, è un deputato che gira costantemente le Marche, viene dalla provincia di Macerata e quindi da una realtà baricentrica. È una persona stimata dagli amministratori locali e dai cittadini, ma è soprattutto un uomo che aggrega, non un uomo che divide. E questa è stata sempre la sua natura.”

E per quello che riguarda Putzu? Sarà della partita?

“Come sempre sono stato a disposizione del partito. Ho fondato Fratelli d’Italia nelle Marche insieme ad Acquaroli e Ciccioli, sono stato sempre in Fratelli d’Italia, credo che si possa riconoscere la mia coerenza. Ho un ruolo importante che Giorgia Meloni mi ha affidato, cioè quello di responsabile nazionale dei piccoli Comuni di Fratelli d’Italia. Quindi, se Giorgia vorrà io sono disponibile.”

A proposito di Meloni, martedì l’hai accompagnata al Micam: una visita importante nei confronti di quel mondo delle imprese in forte sofferenza ed il cui futuro non potrà che essere al centro della campagna elettorale per le Regionali 2020.

“Non è la prima volta che la Meloni va al Micam, siamo già stati insieme nel 2018. A differenza di altri, lei ha realmente a cuore l’impresa, il manifatturiero in particolare. Non a caso Fratelli d’Italia mise nel programma elettorale del 2018 tra i primi punti la difesa del Made in Italy, perché noi crediamo nell’eccellenza del nostro prodotto manifatturiero. Ovviamente, crediamo nelle imprese piuttosto che nel reddito di cittadinanza: per questo abbiamo proposto la tassa piatta sui redditi incrementali e sgravi fiscali per le imprese che oggi soffrono a causa di una grandissima tassazione. In questo Paese c’è qualcuno che preferisce dare certi tipi di sostegno a furbetti e delinquenti, mentre la Meloni con i parlamentari di Fratelli d’Italia si è concentrata sulla detassazione. Soprattutto abbiamo creduto sempre nella piccola e media impresa, la spina dorsale della nostra regione e della nostra provincia.”

Di Area di crisi complessa si è parlato tanto e si continuerà a parlare nelle prossime settimane. Qual è la posizione di Fratelli d’Italia al riguardo?

“Il Partito Democratico l’ha utilizzata per fare campagna elettorale, invece di pensare realmente ai problemi degli imprenditori. Se uno va a guardare il peso specifico delle richieste fatte da Cesetti rispetto a quello che serve al territorio, vediamo che per le nostre aziende c’è veramente poco.”

Proprio gli imprenditori hanno più volte rimarcato come in questi anni abbiano sentito la politica troppo distante dai loro problemi. Una disaffezione che è molto più generale e che era stata certificata anche dall’esplosione del Movimento 5 Stelle. Oggi, invece, la tendenza sembra essersi rovesciata, a vantaggio anche di realtà come Fratelli d’Italia. Forse i partiti stanno riacquisendo una loro centralità nei confronti dell’opinione pubblica?

“I partiti seri e coerenti lo stanno facendo. Fratelli d’Italia è stata premiata non solo per le proposte che in Parlamento vengono fatte a favore delle imprese, ma anche per la coerenza che Giorgia Meloni e tutti gli esponenti del partito hanno sempre dimostrato, non entrando nel Governo Conte 1 con Cinque Stelle e Lega, così come nel Conte 2. Abbiamo fatto invece un’opposizione intelligente, non dicendo soltanto no ma cercando di portare proposte importanti per l’Italia. I frutti si stanno vedendo e la Meloni dimostra di essere la leader più affidabile: ha sempre mantenuto la parola rispetto a chi un giorno dice una cosa e il giorno dopo un’altra. Questo la gente glielo ha riconosciuto e la sta premiando. É anche una persona molto preparata, come ha dimostrato anche al Micam, dove ha ascoltato gli imprenditori cercando di capire come la politica può risolvere i loro problemi. Il nostro è un partito che ascolta e che è radicato, viene dalla militanza e dalle pubbliche amministrazioni. Con Andrea Balestrieri nella nostra provincia stiamo lavorando su questo aspetto, con persone giovani sostenute da altre esperte. E credo che questo ci darà tante soddisfazioni.”


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