La scrittrice Maria Pia Veladiano
ospite per l’apertura di Matria

MONTEGRANARO - Maria Pia Veladiano, che terrà una lectio magistralis, inspirata dal suo libro Parole di Scuola, presso la Sala del Consiglio del Comune, il 28 Febbraio alle ore 21,15

 

Matria torna con una nuova edizione 2020, dal significativo e provocatorio titolo Incomde. Una nuova edizione che vuole mettere insieme quest‘anno le radici che l‘anno fatta germogliare lo scorso anno con una nuova idea di questione femminile, dove la donna non è più da vedere nella sua accezione passiva di vittima vessata e discriminata, ma nella sua nuova luce di donna oramai consapevole della propria condizione e pronta all‘azione per far sentire il suo punto di vista, la sua sensibilità e, soprattutto, per far capire che la questione femminile non è un problema di debolezza femminile, ma di spesso dimostrata violenza maschile. Nuovissime le prospettive e consapevoli le ospiti che si avvicenderanno nella rassegna, per mostrare nuovi occhi e idee rispetto ai cambiamenti della società moderna e alla loro potenza attiva per cambiare il volto del presente.

Per l’apertura della rassegna è stata scelta forse una delle ospiti più emblematiche del concept della rassegna, ovvero la scrittrice Maria Pia Veladiano, che terrà una lectio magistralis, inspirata dal suo libro Parole di Scuola, presso la Sala del Consiglio del Comune di Montegranaro, il 28 Febbraio alle ore 21,15.

Maria Pia Veladiano, vicentina classe 1960, si è laureata con immensa passione in Filosofia presso l’Università degli Studi di Padova e in Teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale a Milano. Una grande passione per lei l’intreccio tra filosofia e teologia, che l’ha portata a scrivere articoli e saggi sul teologo Bonhöffer, protagonista della resistenza ideologica e pratica al nazismo, e sull’origine del male nella società moderna per testate di nicchia come La Voce di Berici, e Il Regno, e per grandi testate nazionali come Repubblica, L’Osservatore Romano e Avvenire.

L’amore per la filosofia e la sua trasmissione alle nuove generazioni l’ha portata ad esercitare per circa 20 anni il mestiere di professoressa e successivamente quello di preside, prima a Rovereto e poi a Vicenza. La sua lunga esperienza ed interazione con i ragazzi, i genitori e lo stato dell’arte del Ministero della Pubblica Istruzione le hanno fatto maturare una grande consapevolezza sulla società a partire dalla conformazione della sua gioventù e delle sue contrastanti idee. Intensi romanzi sono nati dalla sua penna sensibile, consapevole e profonda, come La vita accanto, romanzo vincitore dei premi Calvino, Alabarda d’Oro, Cortina d’Ampezzo e secondo classificato al Premio Strega, Il tempo è un dio breve e Una storia quasi perfetta.  A Matria, con la sua voce incomoda, parla di scuola, di bambini, ragazzi, genitori, bidelli, desideri, querele, passioni, mortificazioni e integrità, non più parole vuote ma, come la sua lectio si intitola, Parole di Scuola, vere riflessioni e intenzioni su come il mondo della scuola e della formazione devono e possono interagire per dare un nuovo equilibrio alla società moderna.

Una vita activa vera quella di Maria Pia Veladiano, alla Hannah Arendt, che salta agli occhi e che la direttrice artistica, Oriana Salvucci, ha così definito e commentato: ” Matria è un grido di battaglia, un manifesto programmatico di azione nella consapevolezza che si debba inaugurare una nuova era. E’ necessario passare dalle parole all’azione, dalle denunce alla vita activa, di arentiana memoria. Una rassegna al femminile con figure autorevoli nei vari ambiti della cultura. Ognuna di loro ha il crisma dell’esemplarità, ognuna di loro ha tracciato una strada differente dalle altre, ma ognuna di loro ha costruito un percorso per le altre donne. Sarà Maria Pia Veladiano ad inaugurare il percorso 2020 con la presentazione del suo ultimo libro: Parole di Scuola. Abbiamo voluto iniziare dal fondamento, da lì dove si dovrebbe educare alla conoscenza, all’amore per la sapienza come parola viva. Una scuola che sia inclusiva, una scuola assolutamente per gli studenti, una scuola fatta da relazioni e rapporti, una scuola che faccia scoprire nuovi mondi, oltre quello familiare”.

“Essendo la Veladiano una preside e quindi una donna di scuola- il commento dell’assessore alla Cultura del Comune di Montegranaro, Cristiana Puggioni – pone l’attenzione anche su quelle che sono le sensibilità sia del personale docente che di quello dirigente, con un focus sulla scuola e sull’importanza del non lasciarla sola, portando in superficie tutte le problematiche quotidiane nel rapporto con i ragazzi e anche con le famiglie”.

“Il fil rouge che unisce questa stagione di Matria – conclude Laura Latini, Presidente del Consiglio comunale – è un tema molto interessante: quello che è sempre mancato alla donna è lo spazio per l’autodeterminazione, ovvero le è stato sempre assegnato un ruolo con caratteristiche molto ben definite, che sia una donna in carriera, che sia una donna madre o angelo del focolare. Quindi, prevedere uno spazio per l’autodeterminazione è fondamentale, è il vero passo in avanti verso la parità dei diritti”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti