“Gite scolastiche annullate, partite di calcio disputate a porte chiuse, agenzie di viaggi che disdicono le prenotazioni. Siam in ginocchio”, è il grido disperato di Stefano Mignani, titolare dell’omonima di autonoleggio di pullman. La sua azienda, come altre realtà legate al trasporto di persone, è ferma ai box fermi ai box. E piove sul bagnato della crisi. “Non stiamo più lavorando quasi per niente – il grido di Mignani – la situazione è davvero drammatica.
In passato abbiamo affrontato situazioni legate alla Sars, o alla paura per gli attacchi terroristici, ma comunque si lavorava. Questa volta è tutto fermo. E se non lavoriamo diventa anche difficile pagare gli stipendi ai dipendenti. Non godiamo di ammortizzatori sociali, nessuna autorizzazione alla cassa integrazione per i dipendenti. Il dramma nel dramma. Al momento abbiamo una sola certezza, ovvero il servizio di linea che svolgiamo per Cardinali da Civitanova Marche a Roma-Tiburtina e Fiumicino. Ma capite bene che non può certo bastare. E nessuno sa dirci fino a quando questa situazione tragica durerà. Noi siamo già alla canna del gas e nessuno ci fornisce risposte, rassicurazioni o soluzioni alternative per mantenerci, lavorativamente parlando, in vita”.
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